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Anche la Grecia si è opposta alla liberalizzazione dei diritti di impianto del 2016 e aggiunge il suo voto a quello degli altri 12 Paesi dell’Ue che hanno già espresso parere contrario. Soddisfazione generale per questa decisione, che avvicina concretamente la possibilità di raggiungere in Consiglio europeo una maggioranza qualificata in grado di bloccare il provvedimento.

L’obiettivo ora è di convincere Bulgaria, Slovenia e Malta, gli ultimi tre Stati membri a vocazione vinicola che non si sono ancora espressi in materia, ma ci si muove anche per negoziare con gli altri paesi della Ue non propriamente vinicoli, come Gran Bretagna e Polonia.


Il gruppo Beghelli e l’Associazione nazionale Città del vino hanno firmato in questi giorni un protocollo d’intesa finalizzato al risparmio energetico dal nome Un mondo di luce a costo zero. L’iniziativa, rivolta a enti pubblici e ad aziende private, prevede la sostituzione a costo zero dei vecchi apparecchi di illuminazione con altri di nuova generazione in grado di garantire significativi risparmi energetici.

L’installazione e la manutenzione potranno essere ripagate, nel corso degli anni, con la condivisione del risparmio economico ottenuto. Nel progetto è previsto inoltre l’installazione di un apposito apparecchio in grado di misurare in tempo reale il risparmio energetico ottenuto il cui valore viene trasmesso alla banca dati di Beghelli servizi e poi reso disponibile sul web con accesso riservato e protetto da password.


Inizia oggi a Siena la seconda edizione del Forum Montepaschi sul vino, una appuntamento nato per fare il punto della congiuntura vitivinicola italiana alla luce dell’attuale periodo positivo, con export e fatturati in generale crescita.

Per l’occasione sarà presentato l’andamento dell’Mps Wine Index, un indice sulla competitività del vino italiano, realizzato dalla banca Montepaschi Siena. Un altro momento di analisi e di discussione sarà la presentazione di una ricerca dell’Ismea sugli investimenti in comunicazione realizzati dalle aziende vinicole italiane.


Sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea di ieri è stato pubblicato un regolamento comunitario, il 1169/2011, che introduce numerose e importanti novità sulla etichettatura dei prodotti alimentari. Sarà obbligatorio per tutti gli alimenti riportare in etichetta una apposita tabella nutrizionale così come l’indicazione degli allergeni e la data di scadenza anche sui prodotti confezionati singolarmente. Sarà poi obbligatorio indicare il paese di origine o il luogo di provenienza entro due anni per le carni ed entro tre per il latte e derivati.

Non vi sono grosse novità per il vino e le bevande alcoliche sebbene, nell’intento di assicurare la coerenza con altre politiche pertinenti dell’Unione europea, la Commissione dovrà entro tre anni stilare una relazione per chiarire se alcune categorie di bevande alcoliche debbano in futuro essere esentate dall’obbligo di fornire le informazioni relative al valore energetico, affiancando tale relazione con una proposta legislativa che stabilisca per tali prodotti, se del caso, le regole relative all’elenco degli ingredienti o alla dichiarazione nutrizionale obbligatoria.


Si inaugura oggi nei padiglioni della Fiera-Milano a Rho la 24° edizione del Simei, , il Salone internazionale macchine per enologia e imbottigliamento e l’8° edizione di Enovitis, il Salone internazionale delle tecniche per la viticoltura l’olivicoltura. Con una superficie di 80.000 mq, il 13% in più della scorsa edizione, e 700 aziende provenienti da 25 nazioni le due manifestazioni sono il più importante appuntamento nazionale nel settore delle macchine e attrezzature per le lavorazioni in cantina e delle tecniche di viticoltura.

Nei cinque giorni di apertura sono attesi oltre 50.000 visitatori di cui il 20% provenienti dall’estero. L’Italia è presente con 500 marchi, in particolare la Lombardia con oltre 100 marchi, seguita dal Veneto con 90, dal Piemonte con 80 ed dall’Emilia Romagna con più di 60. La nazione con più espositori dopo l’Italia, è la Francia presente con oltre 50 marchi, a seguire vi è la Germania con più di 20 marchi.


Per un solo voto a scrutinio segreto è stato bocciato il ricorso presentato al Comitato nazionale vini dalla casa vinicola Zonin che chiedeva di inserire il territorio del comune di Asti, dove Zonin possiede il Castello del Poggio a Portacomaro, nel disciplinare di produzione della Docg Asti. Si tratta in sostanza di una ventina di ettari a Moscato che attualmente non possono concorrere alla produzione di Asti Docg perché fuori zona.

Contrari all’allargamento i produttori locali che lo scorso 11 novembre a Canelli in una pubblica assemblea avevano ribadito il loro no nella convinzione di non mettere in discussione le denominazione nel rispetto delle nuove regole dettate dall’Unione europea. Non è però ancora detta l’ultima parola: Zonin ricorrerà in appello presso la Corte europea forte del principio che ‘non si può proibire di fare l’Asti ad Asti’.


Una deliberazione approvata ieri dalla giunta regionale del Veneto prevede che i diritti di reimpianto acquisiti e autorizzati per la produzione di Prosecco Superiore Docg Conegliano Valdobbiadene e Asolo non possono essere utilizzati al di fuori delle zone Docg per ottenere Prosecco Doc; possono quindi essere impiantate viti di Glera unicamente all’interno delle rispettive aree di produzione.

Franco Manzato, assessore all’Agricoltura della regione Veneto e promotore della delibera, ha dichiarato che il provvedimento è stato adottato a chiarimento di problematiche emerse nell’applicazione del provvedimento adottato da Veneto e Friuli Venezia Giulia nello scorso luglio che aveva temporaneamente limitato il potenziale della Doc Prosecco, allo scopo di evitare squilibri e instabilità di mercato.


Nel Regno Unito presto verrà commercializzata la prima bottiglia di vino fatta di carta. La azienda produttrice, la Greenbottle, sta già facendo i primi test presso i supermercati Asda e dichiara che sarà sugli scaffali entro il prossimo anno. I punti di forza, secondo la ditta produttrice, sono il peso della bottiglia, 55 grammi contro i circa 500 del vetro (il che significa minori costi di trasporto), l’emissione di anidride carbonica per la sua realizzazione è solo del 10% rispetto al vetro e la sua biodegrabilità è di poche settimane.

La Greenbottle attualmente produce bottiglie di carta per il latte e gli stabilimenti sono situati in Turchia, ma sono favorevoli a vendere la tecnologia ad altre imprese per consentire loro di produrre le bottiglie vicino ai luoghi di imbottigliamento e risparmiare così sui costi di trasporto. I macchinari attuali sono in grado di produrre 50 bottiglie di carta al minuto.

Alla Greenbottle sono ottimisti, almeno per il mercato nazionale. Proprio in questi giorni l’Assovetro, in una manifestazione a Firenze, ha ricordato che ben nove italiani su dieci, al momento dell’acquisto del vino, preferiscono la bottiglia di vetro mentre per il 79% degli europei e l'83% degli italiani il vetro viene scelto per le sue capacità di mantenere inalterato il vino e perché viene generalmente associato a un prodotto di qualità.


Il ministero delle Politiche agricole, alimentarie e forestali ha emanato il decreto ministeriale n. 7462 del 10 novembre 2011 relativo al programma di sostegno al settore vitivinicolo relativo all’anno 2012 con il dettaglio della ripartizione della dotazione finanziaria e la suddivisione dei fondi tra le Regioni. Ecco il dettaglio:

MisuraStanziamento
Promozione sui mercati dei Paesi esteri 82.380.817,00
Ristrutturazione e riconversione vigneti 120.793.183,00
Vendemmia verde 30.000.000,00
Assicurazione del raccolto 20.000.000,00
Investimenti 40.000.000,00
Distillazione dei sottoprodotti 20.000.000,00
Distillazione alcole per usi commestibili 10.000.000,00
Arricchimento con mosti 18.000.000,00
Totale 341.174.000,00

Sulla Gazzetta ufficiale di ieri è stata pubblicata una deroga al decreto ministeriale dello scorso 19 aprile, relativo ai nuovi contrassegni per i vini Docg e Doc, e relativa integrazione del 2 agosto. Con questa deroga si consente ai soggetti imbottigliatori di ridurre la larghezza dei contrassegni di Stato garantendo comunque l’integrità delle indicazioni richieste dal decreto del 19 aprile e la visibilità non inferiore alla metà dell’emblema dello Stato e della dicitura Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

La deroga in questione nasce dalla richiesta di alcuni consorzi di tutela e di alcune associazioni di categoria che, avendo riscontrato delle difficoltà operative nell’apposizione dei contrassegni di Stato, domandavano di ridurre la larghezza di tali contrassegni così da consentire la loro applicazione senza modificare le macchine imbottigliatrici attualmente in uso.


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