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La regia federale degli alcoli svizzera ha reso noto che il consumo interno di alcol (vino, birra, alcolici e sidro) è rallentato leggermente nel 2010 raggiungendo la quantità di 8,5 litri di alcol puro (-2% rispetto al 2009). Solo il consumo di vino è salito, invece, a 4,2 litri (in alcol puro) pro capite. Lo scorso anno ogni cittadino svizzero ha consumato una media di 38,2 litri di vino, 56,6 litri di birra, 3,9 litri di superalcolici e 1,4 litri di sidro.

Il Consiglio federale, prendendo atto del continuo declino nel consumo di alcol, ha quindi ritenuto opportuno di non aumentare la tassazione sull’alcol in generale, una decisione opposta a un disegno di legge, presentato quest’anno da Eveline Widmer-Schlumpf (capo del Dipartimento federale delle finanze), che prevede una tassa sull’alcol di circa 1 franco per bottiglia di birra e 2 franchi per bottiglia di vino, oltre all’innalzamento del limite di età per il loro consumo dai 16 ai 18 anni.


La scorsa settimana, nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles, i presidenti di Copa e di Cogeca, i due comitati che raggruppano le organizzazioni sindacali e professionali agricole francesi, hanno esortato i ministri europei dell’Agricoltura a sollecitare la Commissione europea nel proporre, entro la fine dell'anno, il mantenimento dei diritti di impianto nel settore vitivinicolo europeo.

Nel Consiglio dell'Unione europea già dodici Stati membri nella scorsa primavera hanno preso posizione contro la liberalizzazione dei diritti di impianto, in particolare Germania, Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Ungheria, Austria, Romania, Lussemburgo, Cipro, Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca. Per raggiungere la maggioranza qualificata, e bloccare la decisione, mancano ancora due Stati membri e 66 voti aggiuntivi.


Il fenomeno delle contraffazioni di vino in Cina assume aspetti sempre più rilevanti al punto tale che ora Francia e Cina hanno deciso di intensificare la loro collaborazione. Il Civb, Comitato vini di Bordeaux, ha potuto recentemente effettuare in prima persona delle ispezioni in alcuni supermercati ed enoteche cinesi per stilare un elenco di bottiglie contraffatte che hanno poi trasmesso alle autorità locali. Sono così emersi numerosi collegamenti tra le compagnie che mettono in vendita false bottiglie e i loro luoghi di produzione. Inoltre, il Civb sta organizzando per i prossimi mesi una serie di incontri per aiutare i consumatori cinesi a riconoscere le principali denominazioni di origine e a saper leggere correttamente una etichetta.

Ma le iniziative del Civb non sono isolate: da segnalare anche una partnership siglata in questi giorni con la scuola vinicola dello Château La Tour Blanche, nel Sauternes, e una scuola di Pechino, che permetterà di insegnare ai giovani cinesi enologia e tecniche di degustazione del vino: per i primi sei mesi gli studenti resteranno a Pechino, dove riceveranno le prime basi tecniche, per poi trascorrere un anno intero in Francia dove approfondiranno la loro preparazione. L’obiettivo è di diffondere tra le future figure professionali e i sommelier cinesi una approfondita conoscenza in enologia così da favorire un rapido sviluppo della cultura del vino in quel paese.


Presentato ieri a Palermo l’iniziativa ‘vini pop Sicilia’ con la collaborazione dell’Istituto della vite e del vino, che rilancia la commercializzazione del vino siciliano nei supermercati e nella grande distribuzione in genere attraverso l’utilizzo dei contenitori bag in box e tetra brik abbelliti da raffigurazioni artistiche e storiche dell’Isola.

Partendo dall’assunto che ‘la Sicilia ha solo un problema, quello legato alla commercializzazione - ha affermato l’assessore regionale Elio D’Antrassi - l’obiettivo è quello di proporre un prodotto che si distingua dagli altri presenti nella grande distribuzione, facilmente reperibile nei supermercati, e che mantenga la caratteristica dell’alta qualità siciliana’.

‘La scelta del vino in brik e bag - ha concluso l’assessore - è una scelta mirata alla internazionalizzazione del prodotto, in linea con il concetto presente, soprattutto in Nord Europa, di vino in brik come sinonimo di un perfetto compromesso qualità - prezzo. Insomma una nuova sfida per il mercato enologico’.


Il Comitato nazionale vini, nel corso della sua ultima riunione di questo mese utile per l’esame delle pratiche di modifica e di riconoscimento delle denominazioni di origine, ha dato il via libera alle nuove Docg toscane Suvereto e Val di Cornia Rosso o Rosso della Val di Cornia e conseguente modifica della Doc Val di Cornia. Modificati inoltre i vini Doc Bianco di Pitigliano, Capalbio, Ansonica Costa Argentario, Orcia, Sovana, Bianco Pisano San Torpè, al quale è stata chiesta la modifica della denominazione in San Torpè.

Per la regione Calabria sono state modificate le Doc Savuto e la Doc Scavigna, per il Molise la Doc Pentro di Isernia, mentre per la Liguria le modifiche interessano la Igt Golfo dei Poeti La Spezia o Golfo dei Poeti che diventa Liguria di Levante. Infine in Veneto sono state riconosciute due nuove Doc, la Lessini Durello e la Vigneti della Serenissima, mentre sono state modificate la Doc Bianco di Custoza o Custoza e la Doc Monti Lessini.


Il ministro delle Politiche agricole, Francesco Romano, ha inviato una lettera ai suoi colleghi dei diversi Paesi del Mediterraneo per sollecitarli a trovare una strategia comune per il vino biologico e sbloccare così il fermo che la proposta di regolamento relativa subisce da mesi in Commissione europea.

Il settore dell'agricoltura biologica ‘sta assumendo un ruolo sempre più strategico per il nostro sistema agroalimentare e la mancanza di regole europee sulla vinificazione biologica fa venir meno delle opportunità importanti per le nostre imprese’, ha ricordato il ministro Romano, aggiungendo che su questo tema ‘abbiamo già avanzato proposte concrete e auspichiamo che anche questa iniziativa possa contribuire a realizzare una politica europea sempre più attenta alle esigenze dei produttori mediterranei’.


Sono trascorsi vent’anni dell’emanazione del regolamento 1601/91 che disciplina i prodotti vitivinicoli aromatizzati ed ora si appresta ad andare in pensione con l’approvazione di un nuovo regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, attualmente in fase di proposta.

Si tratta di una riscrittura con diverse novità per quanto riguarda la definizione e la classificazione di base dei prodotti vitivinicoli aromatizzati. Inoltre vengono introdotti i criteri per la registrazione delle indicazioni geografiche di tali prodotti. Le indicazioni geografiche attualmente elencate nel regolamento n. 1601/91 vengono trasferite al registro istituito ai sensi dell’articolo 22 del nuovo regolamento. Per le analisi dei prodotti vitivinicoli aromatizzati si farà riferimento ai metodi internazionali di analisi.


Numerose le novità che caratterizzano la 45° edizione della Douja d’Or, inaugurata oggi presso il palazzo dell’Enofila di Asti, un sito industriale di fine Ottocento recentemente trasformato in centro fieristico, che tornerà alla sua antica vocazione di enopolio ospitando una enoteca permanente con il meglio della produzione vinicola nazionale selezionata dal concorso nazionale Premio Douja d’Or.

Novità assoluta di questa edizione è l’aperitivo con l’arte a Palazzo Mazzetti, comprendente una visita guidata e una degustazione dei migliori vini astigiani mentre per l'undicesimo anno consecutivo viene riproposta la rassegna del Piatto d'Autore, protagonisti grandi chef astigiani. Seguono le serate di assaggio organizzate dall’Onav e le degustazioni delle Camere di commercio del Piemonte e di associazioni di categoria. Per la prima volta vi sarà anche uno spazio dedicato ai bambini con servizio di baby sitting. Completano infine il programma spettacoli, attrazioni musicali ed eventi culturali.


Secondo France AgriMer, la vendemmia in Francia dovrebbe raggiungere 48 milioni di hl, ottenendo quindi un incremento del 6% rispetto allo scorso anno. In particolare, nel Languedoc-Roussillon la produzione dovrebbe passare da 12 a quasi 14 milioni di hl, ma a livello nazionale la crescita produttiva porterebbe il totale a livello di quello del 2003.

E poiché le giacenze a fine campagna erano al minimo storico, France AgriMer prevede un aumento del 5-10% dei prezzi dei vini rossi e rosati mentre i vini bianchi faticheranno a mantenere i prezzi di questi mesi: tra le cause, la diminuzione del volume delle vendite e le massicce importazioni dalla Mancha spagnola durante l’ultima campagna.


La Grappa e il Brandy italiano hanno iniziato il percorso per ottenere la registrazione comunitaria prevista dal reg. 110/08 che disciplina le bevande 'spiritose'. Il ministro delle Politiche agricole, Francesco Saverio Romano, ha firmato il 1° agosto scorso i decreti relativi alle schede tecniche della Grappa e del Brandy italiano, iniziando così la procedura per la registrazione delle denominazioni Grappa e Brandy italiano come indicazione geografica a livello europeo.

I provvedimenti, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale italiana, saranno inviati alla Comunità europea per la conclusione delle pratiche di registrazione dopo aver atteso le eventuali osservazioni degli operatori del settore. Tra le novità, per la Grappa, l’introduzione dell’obbligo di imbottigliamento nel territorio nazionale a decorrere dal 1° gennaio 2013.


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