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Le stime iniziali della vendemmia in Argentina annunciano addirittura una riduzione del 10% dei volumi. La provincia di San Juan sarebbe maggiormente colpita dai fenomeni di acinellatura causati dallo Zonda, un vento caldo e secco che spira dalle cime delle Ande, simile al foehn alpino. In Cile le previsioni di produzione sono superiori a quelle dell’anno precedente e si dovrebbero raggiungere gli 11 milioni di ettolitri. L’aumento dei prezzi che i vini cileni hanno subito nel 2011 avrebbe poi costretto i produttori ad aumentare in maniera significativa le rese.

In Sud Africa la produzione di vino sarà stazionaria o in leggerissimo calo (-1%) mentre la vendemmia in Australia, da poco iniziata, dovrebbe essere superiore a quella del 2011. Nel South Australia e nel Victoria le condizioni sono particolarmente favorevoli a una qualità eccellente. Le temperature sono state elevate, mentre le riserve di umidità del suolo sono adeguate. In Nuova Zelanda la vendemmia 2012 dovrebbe invece essere inferiore a quelle precedenti. Una primavera più fresca del solito e una estate caratterizzata da piogge torrenziali hanno interessato le fasi di fioritura e allegagione nella regione di Marlborough (Isola del Sud), Hawke Bay (Isola del Nord) e di Gisborne (Isola del Nord) il che ha portato ad una significativa riduzione del potenziale produttivo.


Parte dalla Puglia l’iniziativa del 1° Concorso enologico nazionale dei vini rosati d’Italia le cui selezioni si svolgeranno a Bari il 20 e 21 aprile per poi giungere il 5 maggio a Otranto per la cerimonia di premiazione. Tre le categorie in gara, tranquilli, frizzanti e spumanti a loro volta suddivisi in Dop e Igp.

‘Questa iniziativa del concorso - ha spiegato il ministro delle Politiche agricole Mario Catania nel corso della presentazione alla stampa di ieri - serve a colmare una profonda ingiustizia nei confronti di un prodotto, il rosato, che aveva un’accezione di sottocategoria senza pari dignità del vino bianco e rosso perché considerato un ibrido’.


Presentata ieri a Udine il nuovo Consorzio dei Consorzi delle Doc del Friuli Venezia Giulia, i cui soci fondatori sono sei su sette dei Consorzi di tutela dei vini Doc regionali: Friuli Annia, Friuli Aquileia, Friuli Colli Orientali e Ramandolo, Friuli Grave, Friuli Isonzo e Friuli Latisana. Allo stesso tempo è stato istituito il Comitato per il riconoscimento della Doc unica ‘Friuli’ che avrà il compito di predisporre tutta la documentazione richiesta.

Presidente pro-tempore per il primo triennio è stato nominato Giorgio Badin, presidente Doc Isonzo. ‘Anche la scelta del presidente del nuovo consorzio - ha commentato l’assessore regionale alle Risorse agricole Claudio Violino - rappresenta un segnale positivo, in quanto la Doc Isonzo si era inizialmente schierata contro la Doc unica regionale’. Sul fatto poi che all’appello manchi il Consorzio Collio e Carso, Violino ha sottolineato che se ‘su sette gambe ne manca una sola, siamo aperti a recuperarla, ma abbiamo intanto deciso di partire’.


Anche il 2011 si conferma per il Cognac come un anno positivo: le vendite sono infatti aumentate del 6,4% essendo passate da 428.605 hl di alcol puro nel 2010 a 455.958 hl, pari a 162,9 milioni di bottiglie. La crescita però è solo sul versante delle esportazioni, mentre il mercato francese arretra del 3,4%. In termini qualitativi, invece, nel 2011 si registra una forte crescita per i Cognac di alta gamma (+15,3% per gli XO e +7,9% per i VSOP).

Per quanto riguarda invece i singoli Paesi, l’Oriente si conferma come il maggiore mercato per il Cognac, Singapore e Cina superano ormai ciascuno i 30.000 hl acquistati. Gli Stati Uniti restano comunque il principale mercato, con quasi 61.000 hl, pari a 48,4 milioni di bottiglie. L’Europa resta nel complesso stazionaria, anche se Regno Unito e Germania mostrano il segno meno.


È stato siglato ieri a Roma alla presenza del ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, un accordo strategico-operativo tra VeronaFiere e Unione italiana vini per la promozione e valorizzazione del vino italiano nel mondo.

L’accordo ha una durata triennale e prevede per il primo anno interventi di consulenza e comunicazione dell'Unione italiana vini a supporto delle attività che VeronaFiere svolge nel corso dei Vinitaly World Tour allo scopo di migliorare la comunicazione tra aziende vitivinicole e il mercato.


Il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha provveduto ad inviare alla Commissione Ue di Bruxelles entro il 31 dicembre scorso i disciplinari consolidati e i relativi fascicoli tecnici dei vini Dop e Igp italiani, adempiendo così alle disposizioni previste dall’articolo 73 del reg. 607/2009 in merito alle denominazioni preesistenti alla nuova Ocm vino.

In totale si tratta di 403 disciplinari di vini a Dop (73 Docg e 330 Doc) e di 118 vini a Igp che verranno riportati anche sul sito del ministero stesso. La Commissione avrà tempo fino al 31 dicembre 2014 per decidere l’eventuale cancellazione di quelle denominazioni che, a suo giudizio, non rispettano la normativa comunitaria in materia.


Fazi Battaglia e Urciuolo in esclusiva mondiale e Mouton Cadet in esclusiva per il mercato italiano sono le tre nuove aziende vinicole che verranno ora commercializzate dal gruppo Campari e che si aggiungono ad altri quattro marchi in distribuzione esclusiva: Le Fracce, Kupelwieser, Tenuta di Capraia e Icario e ad altre quattro aziende vinicole di proprietà: Sella&Mosca, Enrico Serafino, Teruzzi&Puthod e la francese Château Lamargue.

Fazi Battaglia è conosciuta in Italia e nel mondo per il suo Verdicchio imbottigliato in una caratteristica bottiglia ad anfora, ma ad esso bisogna aggiungere anche il Morellino di Scansano di Greto delle Fate. La Fratelli Urciolo invece è azienda leader per tre Docg irpine: il Taurasi, il Fiano di Avellino e il Greco di Tufo. Mouton Cadet, infine, fa parte del gruppo Baron Philippe de Rothschild e, con la sua ampia gamma di Bordeaux Aoc e Riserve, è nota come uno dei Bordeaux più venduti al mondo.


Il Civc (Comitato interprofessionale dei vini di Champagne) rassicura che non esiste alcun legame tra le temperature superiori alla media di novembre e dicembre e il momento in cui le viti inizieranno a germogliare, ma tra i vignerons resta percepibile la preoccupazione dell’influenza che il clima particolarmente mite di quest’anno possa esercitare sui vigneti.

Nello scorso mese di dicembre, infatti, le temperature medie nella zona dello Champagne sono salite a 6,5 gradi, ma il Civc ricorda che in passato vi sono già stati periodi climatici così miti come nel dicembre 1974 quando le temperature medie salirono a 7 gradi, ma non vi furono poi problemi nella vendemmia 1975. Su come comportarsi nei lavori del vigneto, il Civc consiglia comunque di non tagliare troppo presto, ricordando le forti gelate di fine febbraio 1996 e 1997.


L’istituto nazionale di vitivinicoltura argentino ha diffuso i primi dati previsionali per la vendemmia 2012: previsto un calo del 10% circa, da 28,7 milioni di quintali di uva a poco meno di 26 milioni. La provincia di Mendoza, la più produttiva, passa da 19 a 18 milioni di quintali, mentre in percentuale il calo più vistoso viene segnalato nella provincia di San Juan, da 7,8 a solo 6 milioni di quintali (-23%).

Il calo nella provincia di Mendoza è dovuto essenzialmente a delle grandinate di varia intensità che hanno colpito numerosi dipartimenti, mentre nella provincia di San Juan responsabili della diminuzione sono state le gelate tardive di fine maggio e di inizio luglio e successivamente i venti caldi che hanno prodotto alcuni problemi di fioritura e di allegagione. Una corretta gestione delle risorse idriche sarà ora determinante, in questo momento di imminente vendemmia, per cercare di invertire la tendenza negativa.


Nel corso dei primi nove mesi del 2011 l’importazione di vini in Svizzera ha registrato un volume pari a 132,6 milioni di litri con 2,9 milioni di litri in meno rispetto all’anno precedente. L’import di vini bianchi ha continuato a crescere superando di 1 milione di litri l’anno 2010 (+4%) e questa tendenza è stata confermata sia per lo sfuso sia per l’imbottigliato.

Al contrario i vini rossi hanno subito una riduzione nell’import da 102,6 e 98,5 milioni di litri, in particolare per lo sfuso la flessione è stata pari a 5,5 milioni di litri (-11,4%) sul 2010. Nettamente diverso l’andamento dei vini rossi in bottiglia che è cresciuto da 54 a 55,6 milioni di litri. Leggero incremento anche per i vini spumanti, da 8,8 a 9 milioni di litri.

Alla fine di settembre dello scorso anno il valore dei vini importati ha raggiunto i 707 milioni di franchi con un decremento rispetto ai 740 milioni dell’anno precedente. L’Italia si colloca al primo posto sia in quantità sia in valore seguita dalla Francia.


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