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Anche per la campagna viticola 2012-13 l’Agea ha diramato in data 25 settembre la circolare contenente le istruzioni per la compilazione della dichiarazione obbligatoria di vendemmia e di produzione di vino e/o mosto e i relativi modelli allegati. Il temine di presentazione fissato al 15 gennaio 2013.

Vi sono alcune novità rispetto all’anno scorso: in particolare è stata inserita una parte relativa ai prodotti detenuti alla data del 30 novembre per conto lavorazione, rimane sempre poi la possibilità di avvalersi della dichiarazione preventiva nel caso di particolari tipologie (novelli, spumanti) che vanno commercializzate prima della data di presentazione della dichiarazione.

Oltre a Toscana, Veneto, Piemonte, Lombardia e la provincia autonoma di Trento quest’anno si aggiunge anche l’Emilia-Romagna tra le regioni dotate di organismo pagatore autonomo: a loro andranno quindi inviate le dichiarazioni, mentre il resto d’Italia farà riferimento all’Agea.


Non sono mancate le reazioni di sdegno (e di disgusto) dopo il servizio di Jimmy Ghione sui vini ‘fai da te’ in onda su Striscia la notizia di ieri sera (vedi il filmato). ‘Vini tarocchi’ è infatti il titolo del servizio in cui viene mostrato un negozio in Gran Bretagna dove vengono venduti degli scatoloni contenenti mosto in una busta di plastica, additivi chimici e polverine varie per produrre in casa dell’ottimo vino. E, quel che è peggio, commercializzato con i nomi dei nostri migliori vini: Chianti, Valpolicella, Barolo… tutti pronti da imbottigliare nel giro di due tre settimane.

L’assessore all'agricoltura del Veneto, Franco Manzato, ringrazia Striscia la notizia per questo servizio e aggiunge: ‘Era ora che venisse reso di dominio pubblico lo scandalo internazionale dei cosiddetti vini fai da te con nomi di prodotti Doc, commercializzati nel Regno Unito, Paese oltretutto membro dell'Unione europea’. Ammesso e non concesso infatti che siano vere le parole del commerciante inglese che nel servizio afferma che nelle scatole i mosti di uva sono veri e provenienti dalla regione indicata, anche se il paese di provenienza di questi kit (Svezia, Canada) non lascia spazio all’ottimismo, oltre all’innegabile danno di immagine per i nostri vini resta il grave fatto che per queste denominazioni vige l’obbligo, o meglio dovrebbe, della vinificazione in zona di produzione. ‘Mi piacerebbe che fosse lo stesso Monti, già commissario europeo per la concorrenza - dice ancora Manzato - a sollevare il problema nelle giuste sedi’.


Si è conclusa a Palermo la riunione del gruppo di alto livello, promosso dalla Commissione europea, per discutere del futuro della gestione dei diritti di impianto dei vigneti. Dopo l’annuncio di qualche giorno fa del commissario europeo all’Agricoltura, Dacian Ciolos, di avere l’intenzione di non lasciare completa libertà di impianto dopo il 2015 ma di volere introdurre dopo tale data un nuovo sistema di controllo del potenziale di produzione di vino nell’Ue, i rappresentanti dei 27 stati europei hanno lavorato nella riunione palermitana per la stesura di un nuovo rapporto che sarà presentato a Ciolos entro la fine dell’anno.

In particolare 11 Stati membri, tra cui Italia, Francia e Spagna, hanno preso posizione sulla gestione del potenziale vinicolo chiedendo di mantenere la gestione dei diritti di impianto gestiti ai singoli Stati membri a livello nazionale o regionale, con un sistema di riserve e con la possibilità di definire regole più restrittive nel principio della sussidiarietà. All’incontro di Palermo ne seguiranno prossimamente altri tre, tutti voluti dalla Commissione europea per l’agricoltura, nell’intento di giungere in breve tempo ad una nuova regolamentazione, più efficace e più flessibile, della produzione di vino in Europa.


Appena 256,1 milioni di hl a livello mondiale (-6%), così la vendemmia 2012 si presenta come una delle più asciutte di sempre, se non la maggiore. Lo riferisce una nota della Coldiretti che ha analizzato i risultati delle vendemmie di quest’anno dell’emisfero Sud e le previsioni di quella in corso a Nord dell’equatore.

Di tutti i numeri in rosso il risultato peggiore sembra essere quello della Francia, dove si stima una vendemmia attorno ai 44 milioni di hl, influenzato anche dal calo vistoso dello Champagne (-30%). In Italia invece siccità e alte temperature fermano la produzione di quest’anno a poco più di 40 milioni di hl, -5% circa rispetto al 2011. Anche la Spagna vede la sua produzione fermarsi a circa 35 milioni di hl, per cui grazie a questi tre scarsi risultati la produzione vinicola dell’Ue viene stimata in appena 147,9 milioni di hl (-10%).

Fuori Europa ridono invece gli Stati Uniti con 19 milioni di hl (+1,6%) trainati in particolare dalla California (+9%) mentre a Sud del mondo spicca il crollo dell’Argentina, -16,1% con 13 milioni di hl e restano sostanzialmente stabili l’Australia, con 11,6 milioni di hl, il Cile con 9,7 milioni di hl, e il Sudafrica con 9,6 milioni di hl.


Il disciplinare di produzione della Doc Spoleto, approvato con Dm 27 giugno 2011, pubblicato nella Gu n. 161 del 13 luglio 2011, e successivamente consolidato con Dm 30 novembre 2011, comprenderà, nella zona di produzione, anche parte del territorio di Montefalco e di Bevagna, in precedenza esclusi, oltre all'area già individuata (Campello sul Clitunno, Castel Ritaldi, Foligno, Montefalco parzialmente, Spoleto e Trevi).

Questa decisione è stata presa dal Tar del Lazio con una sentenza che ha riconosciuto che i territori oggetto del ricorso presentano caratteristiche simili e legati alla stessa storia vitivinicola della Doc Spoleto. È quanto ha reso noto il sindaco di Montefalco, Donatella Tesei, che aveva presentato ricorso contro l'esclusione del territorio di parte del montefalchese e bevanate, richiamando la vocazione storica dei suddetti territori, non in contrasto con la denominazione, visto l'alto numero di vigne, nonché per le cantine presenti nelle suddette aree la cui produzione può contribuire ad arricchire la qualità, la quantità e il valore di mercato della denominazione stessa.


Al termine di un serrato confronto con l’Unione europea gli Usa hanno accolto, con apposito atto legislativo del 13 settembre, le richieste di modificare la propria legislazione per consentire, ai vini europei, di riportare l’annata anche nelle etichette dei vini che riportano il nome di vitigno e il nome della nazione di origine.

Questo consentirà anche ai vini europei varietali di essere importati negli Usa con l’indicazione dell’annata. A partire dal 14 novembre prossimo sarà quindi possibile inoltrare all’alcohol and tobacco tax and trade bureau statunitense le nuove richieste per ottenere il certificato di approvazione dell’etichetta (Cola).


I pensieri subito corrono al 1986, l’anno del vino al metanolo, ma questa volta di tratta di Vodka e altri alcolici tagliati con alcol metilico industriale e venduti nella repubblica Ceca, in Polonia e in Slovacchia. Il risultato però non cambia: a oggi si registrano già una ventina di morti, più numerosi altri ricoveri in ospedale per avvelenamento. La situazione sembra essere peggiore nella repubblica Ceca dove il ministero della Sanità locale ha aperto una inchiesta e la polizia è impegnata a trovare i canali di fabbricazione di distribuzione, ma probabilmente la provenienza di questi alcolici contraffatti è di contrabbando.

L’avvenimento è destinato a crescere nei prossimi giorni e si stanno già avendo le prime ripercussioni in campo politico: il primo ministro ceco, Peter Necas, ha già indetto una riunione di governo al termine della quale ha dichiarato che ‘se necessario ci sarà una task force per coordinare l’azione di tutte le componenti interessate’, mentre l’opposizione ha chiesto in una conferenza stampa le dimissioni di ben cinque ministri, affermando che la situazione è dovuta al ‘totale fallimento dello Stato’.


Sono aperte da inizio settembre fino al 20 ottobre le iscrizioni al concorso enologico Internazionale di Vinitaly in programma dal 12 al 16 novembre a Verona. Le novità della ventesima edizione sono rilevanti: dapprima lo spostamento della data a metà novembre per dare modo alle aziende vincitrici di avere più tempo per la promozione dei propri vini in vista delle festività natalizie e dell’appuntamento primaverile con il Vinitaly. Per questo, i vincitori delle medaglie in palio potranno richiedere l’autorizzazione a stampare una etichetta o un bollino con la dicitura ‘concorso enologico internazionale 2012’.

La seconda novità consiste nella istituzione del premio speciale ‘denominazione di origine’, che verrà assegnato al vino di ogni Dop italiana con il miglior punteggio, purché superiore a 82/100 e purché abbiano partecipato al concorso almeno 40 campioni della stessa denominazione.


Una vendemmia inferiore del 30% a quella dell’anno scorso, una delle più basse degli ultimi 20 anni: lo afferma il Comité Interprofessionel du Vin de Champagne (Civc) che giustifica questo magro risultato ricordando come le gelate di aprile e maggio abbiano distrutto l’equivalente di 2900 ettari mentre altri 1000 ettari sono risultati compromessi dalle grandinate di giugno e luglio, infine peronospora e oidio non hanno mancato di fare la loro comparsa.

Tenuto conto di queste previsioni vendemmiali e di quelle sull’evoluzione delle spedizioni, produttori e commercianti della interprofessione hanno quindi fissato la resa disponibile a 11000 kg/ha, al quale si aggiunge una riserva individuale di altri 1000 kg/ha, per un totale quindi di 12000 kg/ha, un valore abbastanza in linea con i 12500 kg/ha dello scorso anno.


 

L’Ice sarà presente alla prossima edizione della Prowein, che si terrà in Germania a Düsseldorf dal 24 al 26 marzo 2013, con una collettiva di aziende produttrici italiane. La Prowein è giunta alla ventesima edizione ed è la più importante fiera enologica tedesca che ha assistito negli ultimi anni ad una costante crescita di espositori e visitatori. La facilità di accesso ai servizi, la qualità delle infrastrutture, e l'efficienza della logistica rendono questa fiera una tra le più dinamiche e all'avanguardia d'Europa.

La Germania è da sempre un interlocutore commerciale privilegiato per il vino italiano. Si tratta infatti del primo mercato europeo con oltre 7 milioni di hl importati nel 2011. In valore la Germania, con 919 milioni di euro di vini italiani importati, ed una crescita nel 2011 dell'8,2%, è seconda solo agli Stati Uniti, e vanta una quota complessiva del 21% sull'export vinicolo italiano.

Per informazioni rivolgersi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonare allo 06.59926816 - 06.59929575. Il termine di chiusura delle iscrizioni è il 28 settembre prossimo.


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