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Come aveva preannunciato all’apertura del Vinitaly il presidente Ue della commissione Agricoltura, on. Paolo De Castro, il parlamento europeo ha approvato la promozione dei prodotti agroalimentari europei, vino compreso, con un contributo di 60 milioni di euro per il primo anno. Questo nuovo pacchetto per la promozione agroalimentare interesserà anche il mercato europeo e non solo i paesi terzi; i vini Dop e Igp potranno accedere a questi sostegni se però la campagna di promozione sarà sostenuta dalle organizzazioni di diversi Stati membri perché una singola nazionale non può promuovere il vino da solo ma deve associarlo ad altri prodotti alimentari.


È rosso, australiano, con il tappo a vite, di marca, venduto al supermercato al prezzo medio di 5.83 sterline. È la bottiglia ideale per il consumatore britannico, almeno secondo un sondaggio organizzato da Cobevco, una azienda inglese leader nel campo dell’imbottigliamento. I consumatori britannici cercano quindi vini di qualità di paesi lontani ma con un prezzo accessibile. Da notare inoltre come l’80% degli intervistati faccia acquisti di vino nei supermercati, sempre alla caccia di sconti e di offerte speciali. Sebbene i vini europei di Francia, Spagna e Italia rimangano popolari, quelli del Nuovo mondo stanno riscuotendo maggiore apprezzamento, in particolare quelli australiani che sono preferiti dal 20% circa degli intervistati. Il tappo di sughero non sembra poi riscuotere molta attenzione: la metà degli intervistati, infatti, dichiara di preferire il tappo a vite.


'Oggi l’export enoico è a quota 5 miliardi di euro, il nostro orizzonte guarda al 2020, quando vorremmo arrivare a 7,5 miliardi', hanno il sapore della sfida queste parole che il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha pronunciato ieri durante la sua visita al 48° Vinitaly di Verona. Per riuscirci però è importante 'fare squadra' tra istituzioni e imprese come, ad esempio, durante il prossimo viaggio del governo a giugno in Cina dove ci sarà anche un business forum nel quale sarà presente il vino italiano.

Stessa filosofia di crescita anche per tutto il comparto agroalimentare che, secondo Renzi, dagli attuali 33 miliardi di euro sempre nel 2020 dovrà arrivare a 50. Renzi ha poi annunciato un piano in 18 punti per la semplificazione in agricoltura e per il sostegno delle imprese agricole e dei giovani. È stato creato per questo un hashtag apposito, #campolibero, che resterà online sul sito del ministero delle Politiche agricole per raccogliere fino al 30 aprile osservazioni e proposte.


'Il vino è per davvero la metafora di questo Paese', così si è espresso il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ieri all'apertura del 48° Vinitaly di Verona. Il suo pensiero si riferiva alle difficoltà che la vitivinicoltura italiana negli ultimi decenni ha affrontato e saputo superare, sempre guardando avanti. Tutto questo, ha aggiunto il ministro, è un chiaro esempio per la nazione intera. A questa nota di orgoglio si deve aggiungere poi la soddisfazione per i brillanti risultati ottenuti dal vino italiano nel mondo e la grande affluenza di pubblico fin dal primo giorno tra i padiglioni della Fiera di Verona, facendo già presagire che anche quest'anno sarà un Vinitaly da record.

Un tema molto sentito e dibattuto durante la cerimonia di apertura è stato quello della nuova Ocm vino, in vigore dall'inizio di quest'anno, e delle conseguenti preoccupazioni per il passaggio dal regime dei diritti di impianto a quello delle autorizzazioni. Positivo invece il bilancio della lotta alle contraffazioni, divenuto ora più incisivo. Grande attenzione anche al nuovo testo unico legislativo sul vino appena approdato in commissione agricoltura alla Camera e che si spera compia il suo iter in tempi rapidi. Il nuovo testo, che raggruppa le attuali norme cardine nazionali, porta in dote alcune novità chieste a gran voce dagli operatori vitivinicoli, dalla istituzione di un registro unico dei controlli, che ha lo scopo di evitare la ripetizione dei medesimi se chiesti da istituzioni diverse, alla introduzione dello strumento della diffida, per le irregolarità di lieve entità, e del ravvedimento operoso, similmente a quello in vigore nel campo fiscale.

E nel pomeriggio di ieri un annuncio importante: Il Vinitaly realizzerà e gestirà il padiglione sul vino per l'Expo Milano 2015, che si svilupperà all'interno del padiglione Italia nella piazza centrale dell’intera area Expo. Sarà coinvolta tutta la filiera vitivinicola italiana, dalle associazioni ai grandi gruppi di produttori, dai comitati ai soggetti che ne divulgano la cultura, e a breve verrà quindi costituito un comitato scientifico per la elaborazione delle linee strategiche di sviluppo e di definizione di questo progetto. (m.m.)

Alcuni padiglioni del 48° Vinitaly. Fare clic sulle immagini per ingrandirle.

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L’Ufficio studi di Mediobanca ha pubblicato il consueto rapporto annuale sul settore vinicolo in Italia. Tra i numerosi dati a disposizione, analizzando i bilanci delle società italiane produttrici di vino si confermano tre gruppi al vertice della graduatoria per fatturato, Cantine Riunite-GIV (534 milioni, +4,2% sul 2012), Caviro (327 milioni, +15,2%) e la divisione vini della Campari (228 milioni, +15,8%); la Antinori a 166 milioni (+5,5% sul 2012) si colloca in quarta posizione dalla sesta del 2012, scalzando la cooperativa Mezzacorona che è quinta a 163 milioni (+1,7%) e la F.lli Martini che scende dalla quinta alla sesta con 159 milioni (+0,5%). Guadagna la settima posizione la Casa Vinicola Zonin con 154 milioni (+9,9%) a spese della cooperativa Cavit che è ora ottava a 153 milioni (-0,1% sul 2012); infine la Casa Vinicola Botter con 136 milioni, che guadagna tre posizioni collocandosi nona grazie alla forte crescita delle vendite (+30%) e la Enoitalia che, pur cresciuta del 13,2%, cede una posizione ed è decima con 128 milioni.


Il bag-in-box piace sempre di più ai francesi e le sue vendite sono anno dopo anno in costante crescita. France Agrimer ha infatti reso noto le ultime statistiche sulla commercializzazione del bag-in-box che, se paragonate con i dati del dicembre 2010, mostrano come ora questi abbiano superato un terzo del totale delle vendite di vino della grande distribuzione d’Oltralpe. Il formato più apprezzato dai francesi è il bag-in-box da 5 litri, con il 61%, contro il 27% dei 3 litri e il 12% dei 10 litri; la tipologia più venduta è invece quella dei vini Igp, con il 56% del totale, molto più indietro i vini Dop e quelli comuni. Il vino in bag-in-box ha inoltre contribuito al successo dei cosiddetti private label: il 58% dei bag-in-box è infatti venduto con il marchio diretto del supermercato.


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