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Lessini Durello, una ricerca conferma le sue potenzialità

Cresce l’attenzione per gli spumanti italiani prodotti da uve autoctone e di diffusione limitata. È il caso del Lessini Durello, una realtà di circa 700.000 bottiglie in aumento di oltre il 14% rispetto allo scorso anno. Lo dimostra una ricerca, commissionata dal consorzio in collaborazione con l’Ais e con Rossi&Bianchi, presentato ieri alla stampa in vista dell’evento Durello&Friends di fine novembre.

Circa 700 esperti e sommelier Ais hanno infatti risposto ad un questionario on line, curato da InSintesi, dal quale emerge una forte attrazione per gli spumanti cosiddetti alternativi: il 36% del campione beve infatti questi spumanti abitualmente e ben il 92% vorrebbe una loro maggiore presenza nelle carte dei vini. Inoltre circa la metà degli intervistati ritiene che lo spumante ideale debba essere molto o abbastanza secca e facilmente reperibile. Solo un terzo ritiene che sia importante la notorietà del vitigno o della zona di provenienza e infine solo per il 10% dovrebbe appartenere a una cantina nota.

Per il presidente del consorzio di tutela, Bruno Trentini, ‘quello attuale è senza dubbio il momento del Durello. Quello su cui dobbiamo ora impegnarci, a fronte della qualità produttiva raggiunta, è la promozione. Dobbiamo infatti lavorare per comunicare il Lessini Durello come un grande spumante della tradizione enologica italiana’.


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