Nel 2016 le spedizioni di Champagne sono state di 306,1 milioni di bottiglie, un calo del 2,1% in quantità e solo dello 0,6% in valore (4,71 miliardi di euro. Sono i dati ufficiali diramati dal Comité interprofessionnel du vin de Champagne. I consumi interni sono scesi del 2,5% a causa di una sensibile diminuzione dei consumi nel settore Horeca e delle vendite nella Gdo di Champagne di prima fascia. Il Regno unito, il principale mercato estero per lo Champagne, sconta la debolezza della Sterlina e termina il 2016 con 31,2 milioni di bottiglie, un calo dell’8,7%. Seguono gli Stati uniti, con 21,8 milioni di bottiglie, +6,3%, che per il secondo anno consecutico si affermano come il primo mercato per quanto riguarda il valore, con 540,1 milioni di euro (+4,9%). L’Italia è al settimo posto con 6,63 milioni di bottiglie (+4,3%). La cifra d’affari è cresciuta del 6,4% raggiungendo 138,8 milioni di euro. La forte diversità dell’offerta è continuata a crescere: lo Champagne brut non millesimato rimane il più venduto, mentre le Cuvées de prestige continuano a crescere e raggiungono da sole i 30 milioni di euro. Lo Champagne rosé cresce più della media nazionale e supera le 400.000 bottiglie (+18,1%) con un valore di 9,7 milioni di euro (+22,9%) mentre lo Champagne brut millesimato realizza una crescita del 5,9% con 129.000 bottiglie, pari a un valore di 2,9 milioni di euro (+9,8%).