Il governo cileno ha abbassato da 11,5% a 8,5% il contenuto alcolico minimo dei vini destinati all’esportazione. I produttori cileni avevano già l’opportunità di esportare vini contenenti meno dell'11,5%, ma la procedura era complessa e ostacolata dalla burocrazia. Ora la nuova misura elimina ogni intoppo e, nelle intenzioni del governo, dovrebbe favorire una crescita delle esportazioni specialmente tra i principali mercati interessati per vari motivi ai vini di bassa gradazione, come gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Germania, i Paesi Bassi, la Scandinavia e alcuni Paesi dell’Asia.
Nulla cambia per il momento nel mercato interno, dove rimane inalterata la soglia minima di 11,5% per la commercializzazione mentre solo i vini esteri importati in Cile possono essere venduti anche se hanno un grado alcolico inferiore. Le regioni meridionali del Cile sono considerate le più favorevoli per la produzione di uve con concentrazioni più basse di zucchero, il che potrebbe creare, secondo le autorità cilene, nuove opportunità per lo sviluppo dei vigneti.