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Il Comité interprofessionel du vin de Champagne, riunito ad Epernay, ha deciso per quest’anno che la resa massima della vendemmia 2017 sarà di 10.800 kg di uva per ettaro, un valore che dovrebbe permettere all’intera filiera di soddisfare la domanda mondiale di Champagne, attualmente in ripresa in particolare nei Paesi terzi. L’imminente vendemmia è vista dai dirigenti del Comité con ottimismo, in netta controtendenza con il resto della Francia alle prese prima con le gelate primaverili e ora con una forte siccità. Attualmente l’evoluzione dei vigneti presenta una dozzina di giorni di anticipo rispetto alla media decennale e pertanto si stima che la prossima vendemmia sarà una delle cinque più precoci dell’intera storia della denominazione.


Il consorzio dei produttori di Bardolino, riuniti in assemblea, ha deciso di separare il Chiaretto di Bardolino dalla denominazione Bardolino e ottenere così una nuova Doc. Da una decina di anni il consorzio ha infatti intrapreso un percorso di valorizzazione del Chiaretto di Bardolino trasformandolo da semplice versione rosata del Bardolino in un vino rosé a sé stante dal carattere chiaro, secco e agrumato. I produttori inoltre chiedono che vengano riconosciute nel disciplinare tre sottozone storiche già dettagliatamente descritte alla fine dell’Ottocento, si tratta di La Rocca (i comuni dell’antico distretto di Bardolino), Bardolino Montebaldo (il tratto pedemontano dell’ex distretto di Montebaldo) e Bardolino Sommacampagna (l’area delle colline meridionali). Più in dettaglio, la quantità ammessa di uva Corvina veronese dall’attuale 80% salirà al 95%; la resa dovrà poi scendere da 130 a 120 quintali per ettaro, mentre nelle tre sottozone sarà di 100.


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