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L’Ue dice no al taglio fuori zona degli Igp

L’assemblaggio di partite di tipologie diverse e il taglio del 15% dei vini Igp costituisce parte integrante del suo processo di elaborazione e non un processo successivo alla produzione e pertanto tale operazione deve essere effettuata all’interno della zona della Igp in questione Questa è, in sintesi, l’interpretazione (decisamente restrittiva) che la Commissione europea ha fornito a seguito della richiesta di chiarimenti inoltrata lo scorso febbraio dalla direzione generale del ministero delle Politiche agricole.

Pertanto il ministero, con circolare n. 16206 del 5 giugno 2013, stabilisce che sono superate le disposizioni transitorie contenute nella precedente circolare dell’11 marzo scorso e che a partire da subito, cioè dal 5 giugno scorso, le citate operazioni di assemblaggio e taglio sui vini Igp devono avvenire soltanto nell’ambito della relativa zona di produzione, tenendo conto delle eventuali deroghe previste dai disciplinari. Rimane possibile, analogamente a quanto disposto per i vini Dop (vedi il Dm 11 novembre 2011 all’articolo 2 comma 2), l’assemblaggio di partite Igp della medesima tipologia anche al di fuori della zona di elaborazione, sempre se i disciplinari delle singole Igp non prevedono disposizioni più restrittive.


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