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Indagine anti dumping, i ‘diktat’ della Cina

Dalle parole ai fatti. La Cina, come promesso, ha aperto dal 1° luglio scorso una indagine anti dumping e anti sussidi per i vini provenienti dall’Unione europea. Ora tocca alle singole imprese vinicole che dovranno compilare dei questionari e sottoporli all’attenzione del ministero cinese per il commercio il quale poi selezionerà alcuni produttori tra quelli registrati per un ulteriore controllo. Se una società non presenta il questionario, riceverà il massimo dei dazi.

Purtroppo tutto questo non sarà senza costo per i produttori europei: i questionari infatti vanno compilati solo in lingua cinese, spese di traduzione quindi, e in più occorre trovare uno studio legale cinese sul posto, gli unici autorizzati a patrocinare presso il ministero cinese per il commercio.

Ultima grana è infine la tempistica richiesta: i questionari di registrazione vanno consegnati, ancora non si sa dove, entro il 20 luglio; entro il 30 luglio le autorità cinesi comunicheranno i nomi delle aziende selezionate che dovranno rispondere ad un secondo e più stringente questionario entro il 5 settembre.


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