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Iran, censurata la parola ‘vino’

Nonostante il clima di distensione generato dagli accordi con gli Stati Uniti sul nucleare e la revoca delle sanzioni, l’Iran continua a sentirsi ‘minacciato’ dalla cultura occidentale e il ministero della Cultura e della guida islamica di Teheran corre ai ripari censurando tutti i libri di prossima pubblicazione che non dovranno più contenere la parola ‘vino’, né nomi di animali stranieri o di alcuni presidenti stranieri. Mohammad Selgi, responsabile della pubblicazione dei libri nel ministero, si è affrettato a spiegare che non si tratta di un divieto indiscriminato della parola ‘vino’, il cui uso è comunque proibito nella repubblica islamica, ma ‘soltanto’ di una valutazione legata al contesto in cui è inserito. Resta però in piedi la mancanza di libertà di stampa che viene sempre più sottoposta a un controllo preventivo ministeriale.


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