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È mancato a 102 anni Livio Felluga

Livio Felluga, il patriarca della viticoltura goriziana, è morto nella sua casa a Brazzano di Cormons nella notte tra il 22 e il 23 dicembre. L’annuncio è stato dato dai familiari solo a esequie avvenute. Nato nel 1914 a Isola d’Istria, allora impero austro ungarico, nel periodo delle due guerre mondiali dovette trasferirsi dall’Istria a Grado e nell’entroterra, sul Collio, poi. Nel 1956, quando le campagne erano in pieno spopolamento a causa delle vicissitudini del dopoguerra, Livio Felluga decise di andare controcorrente e si stabilì sulle colline che circondano la secolare Abbazia di Rosazzo, mettendo a dimora qui i primi venti ettari di vigneto. Imboccò senza indugi la strada difficile della viticoltura di qualità e capì pioneristicamente l’importanza di legare i suoi vini al territorio e alla cultura che sanno produrre scegliendo come logo delle sue etichette la carta geografica di questi luoghi. Adesso, dopo sessanta anni, la sua azienda è nota in tutto il mondo e vanta una produzione di 800.000 bottiglie per più di 150 ettari vitati. Un autentico gioiello che ora, a 102 anni, Livio Felluga lascia alla moglie Bruna e ai figli Maurizio, Andrea, Elda e Filippo.


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