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No all’allargamento della Igt Emilia, proteste dall’assessorato regionale

Parere negativo del Comitato nazionale di tutela vini alla modifica della Igt Emilia e da parte dei produttori regionali si innalza un coro di proteste, raccolte dall’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, che definisce ‘paradossale’ la decisione dell’organo ministeriale.

L’articolo 3 dell’attuale disciplinare della Igt Emilia, infatti, prescrive che la vinificazione, elaborazione e presa di spuma sia possibile solo nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara e Bologna, nel territorio in sinistra del Torrente Sillaro. Poiché le disposizioni della nuova Ocm vino stabiliscono l’obbligo dal 2013 per le Igt di far coincidere la zona di produzione dell’uva con quella di produzione del vino, la regione Emilia-Romagna aveva formulato una proposta di modifica del disciplinare che permettesse l’elaborazione dei vini frizzanti e spumanti non solo in Emilia ma anche nelle province della Romagna e nelle due province lombarde di Mantova e Cremona, ma questo ‘allargamento’ non è piaciuto al Comitato nazionale che ha respinto la proposta. Il ministero, infatti, aveva chiesto di considerare tutte le situazioni tradizionali, Piemonte e Veneto compresi, e di trovare un accordo che avesse un consenso unanime. Così non è stato e il Comitato non ha potuto far altro che bocciare la richiesta.


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