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La Fivi al ministro, non ridurre il rame nella viticoltura bio

Il ministro delle Risorse agricole, Gian Marco Centinaio, ha ricevuto nei giorni scorsi una delegazione della Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi), guidata dalla presidente Matilde Poggi e dal vice presidente Walter Massa. In primo piano la proposta europea di riduzione dei limiti di utilizzo del rame, che rischia di essere, secondo la Fivi, fortemente penalizzante per la viticoltura biologica italiana. Nei giorni scorsi in seno alla direzione generale agricoltura e sviluppo rurale della Commissione europea è stata infatti redatta una proposta di accordo che prevede la riduzione dell'attuale limite di 6 kg/ha a soli 4, mantenendo la modalità della media quinquennale. Questo significa che il totale dei chili di rame utilizzabili per ettaro in cinque anni saranno 20 e non più 30 a partire da febbraio 2019.

La Fivi chiede quindi al ministro Centinaio di ribadire l'adeguatezza per la agricoltura biologica della soglia di 6 kg/ha di utilizzo di rame e di proporre una gradualità della riduzione che permetta alla ricerca scientifica di mettere a punto nuovi strumenti di difesa attiva alternativi. Durante l’incontro con il ministro, la Fivi ha poi espresso le proprie preoccupazioni per l'attuale regolamentazione del sistema di voto e di rappresentanza nei consorzi di tutela, dove si potrebbero verificare delle concentrazioni di potere decisionale penalizzanti per i viticoltori, e per le problematiche causate dall’eventuale cumulo di cariche tra amministratore di un consorzio di tutela e del relativo organismo di controllo per la tutela di una denominazione di origine.


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