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Il bilancio Oiv sulla situazione vitivinicola mondiale

In occasione del 41º Congresso mondiale dell’Oiv svoltosi questo mese a Punta dell’Este in Uruguay, il direttore generale Jean-Marie Aurand ha presentato il bilancio del settore vitivinicolo mondiale, in particolare per quanto riguarda la superficie vitata, la produzione di uva, la produzione e il consumo di vino.

In tutto il mondo la superficie vitata nel 2017, uve da vino e uve da tavola e le vigne non ancora in produzione, è di 7,534 milioni di ha, in leggero calo (-24.000 ha) rispetto al 2016. La Spagna, con 967.000 ha, rimane al primo posto davanti alla Cina, con 870.000 ha però per poco più di due terzi costituiti da uve da tavola, alla Francia, con 786.000 ha, e all’Italia, con 699.000 ha. Nel 2017 la produzione mondiale di uva, destinata a qualsiasi uso, è di circa 73 milioni di tonnellate, in crescita costante nonostante la riduzione delle superfici destinate a vigneto. L’Oiv stima nel 2018 una produzione mondiale di vino, esclusi succhi e mosti, di 279 milioni di hl, in aumento del 13% rispetto al 2017, anche se bisogna ricordare che l’annata 2017 è stata segnata da condizioni climatiche difficili che hanno influenzato in negativo le produzioni di molti paesi. L’Italia si conferma primo produttore mondiale, con 48,5 milioni di hl, seguita dalla Francia (46,4 milioni di hl) e dalla Spagna (40,9 milioni di hl). Più distanti gli Stati uniti d'America (23,9 milioni di hl) mentre in America del Sud le produzioni aumentano in Argentina (14,5 milioni di hl) e in Cile (12,9 milioni di hl). Per quanto riguarda infine i consumi di vino, l’Oiv segnala poi una leggera crescita del consumo mondiale 2017, stimato in circa 244 milioni di hl. Gli Stati uniti d'America, con 32,6 milioni di hl, si confermano dal 2011 essere i maggiori consumatori mondiali, seguiti da Francia (27,0 milioni di hl) Italia (22,6 milioni di hl) Germania (20,1 milioni di hl) e Cina (17,9 milioni di hl).


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