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Come proteggere i vini australiani dalle imitazioni

Un database di etichette soggette a proprietà intellettuale per contrastare il fenomeno dei vini fraudolenti venduti all’estero

Con un investimento di 417.000 dollari australiani (poco più di 260 mila euro) il governo australiano sta creando un database di etichette di vini australiani soggetti a proprietà intellettuale per proteggere maggiormente il vino esportato e contrastare così il fenomeno delle copie fraudolente. Sempre più viticoltori australiani sono infatti danneggiati dal vino copiato venduto all'estero, specialmente in Cina, dove i truffatori usano marchi conosciuti come Yellow Tail o Penfolds per vendere bottiglie di ben diverso contenuto. L'annuncio della creazione di questo database è arrivato dopo che Wine Australia ha ricevuto più ampi poteri l'anno scorso per proteggere i diritti di proprietà intellettuale dei vini australiani all'estero.

L'elenco, accessibile anche al pubblico dei consumatori, verrà creato richiedendo a tutti gli esportatori di vino australiani di inviare immagini delle loro etichette prima di ottenere il certificato di esportazione. Sarà possibile la ricerca per elementi di immagine, nome del marchio e data di pubblicazione e verrà mostrata l'immagine delle etichette, l'esportatore Abn, il nome del marchio e la data in cui l’etichetta è stata pubblicata nel database. L'obiettivo è di impedire l'esportazione dei vini che non sono presenti in questo elenco, e chi continuerà a commercializzare all'estero vini fraudolenti subirà pene significative compreso il ritiro della licenza di esportazione.

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