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Cala la scure dei dazi Usa, salvo il vino italiano

Non tutti i paesi membri dell'Ue sono stati puniti in uguale misura, in misura maggiore lo sono Francia, Germania, Regno unito e Spagna i cui vini tranquilli imbottigliati subiranno dal 18 ottobre una tassa del 25% del loro valore

Come già anticipato giorni addietro, il presidente Trump è passato dalle parole ai fatti e dal prossimo 18 ottobre entreranno in vigore una nuova serie di dazi commerciali contro i paesi dell'Unione europea per un valore complessivo di 7,5 miliardi di dollari. È già disponibile sul sito dello United States Trade Representative la lista completa dei prodotti che saranno colpiti dai nuovi dazi Usa. Già da una prima fugace occhiata risulta evidente che non tutti i paesi membri dell'Ue sono stati puniti in uguale misura, ma sono Francia, Germania, Regno unito e Spagna quelli maggiormente colpiti perché i più interessati direttamente negli aiuti al produttore di aerei civili Airbus che, è bene ricordare, è alla base del contenzioso con l'americana Boeing iniziato nel 2004 e ora sfociato nella emissione di nuovi dazi commerciali.

La scure Usa si abbatte pertanto con una tassa del 25% sui prodotti italiani importati come i liquori, il parmigiano reggiano, il grana padano, il pecorino e altri prodotti lattiero caseari mentre si salvano il vino, l'olio di oliva, i salumi, il prosciutto e la mozzarella di bufala campana. Per il momento quindi il vino italiano non viene colpito mentre lo è per Francia, Germania, Regno unito e Spagna che subiranno un dazio del 25% per i vini rispondenti alla voce 2204.21.50 del sistema tariffario armonizzato statunitense Hts cioè i vini diversi dal Tokay con non più di 14 gradi e in contenitori non superiori a due litri. Questi quattro paesi nel 2018 hanno esportato negli Stati uniti il 37% del totale di vino tranquillo imbottigliato, pari a 4,78 miliardi di dollari (fonte: database statistico del commercio internazionale delle Nazioni unite). In dettaglio Francia 1,385 miliardi di dollari, Spagna 273 milioni, Germania 99 milioni, Regno unito 13,8 milioni mentre l'Italia da sola totalizza 1,576 miliardi di dollari.

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