La produzione viene calcolata in 4,2 milioni di tonnellate e sarà quindi leggermente maggiore rispetto alla media storica di 3,9 milioni di tonnellate, un 2% in meno rispetto al totale dello scorso anno
Il wine institute della California ha aggiornato le previsioni vendemmiali di quest’anno sostenendo che la produzione del 2019 viene calcolata in 4,2 milioni di tonnellate, il 2% in meno rispetto al totale dello scorso anno e quindi leggermente maggiore rispetto alla media storica di 3,9 milioni di tonnellate. Le forti piogge di febbraio non hanno influito molto sulla crescita delle uve, mentre in primavera le temperature fresche hanno permesso ai grappoli di maturare gradualmente. È stato poi possibile posticipare il momento della vendemmia in media di un paio di settimane e questo si è tradotto in un miglioramento della qualità. Gli incendi di ottobre non hanno poi avuto quasi nessun impatto sulla vendemmia di quest’anno perché, nonostante alcune perdite individuali, la stragrande maggioranza delle uve erano già state raccolte.
In particolare, nella Napa valley il caldo clima estivo ha aiutato a recuperare un ritardo di crescita mentre le notti più fresche di fine agosto e inizio di settembre hanno fornito delle condizioni quasi ideali per la maturazione dei grappoli. Nella contea di Sonoma, invece, una ottima estate ha permesso di recuperare i ritardi di maturazione dovuti alle forti piogge invernali.