La produzione di uve biologiche nel mondo

Spagna, Italia e Francia sono saldamente ai primi posti, con più di 290.000 ettari, compresi anche i vigneti in corso di conversione, che ammontano a circa un terzo per Spagna e Italia, quasi un quarto per la Francia

È sempre difficile quantificare la produzione di uve biologiche nei principali paesi produttori di vino, poiché troppe sono le fonti statistiche da uniformare e con dati spesso assenti oppure tra loro in contrasto. Viene però in aiuto l'istituto di ricerca dell'agricoltura biologica (Fibl), uno dei principali enti europei che si occupano di agricoltura biologica nel mondo, dal cui database è possibile disegnare un quadro della produzione di uve biologiche nel mondo, sia per la vinificazione sia da tavola, aggiornato al 2017.

I tre paesi del vecchio continente, Spagna, Italia e Francia, sono saldamente ai primi posti, con più di 290.000 ettari vocati al biologico, compresi anche i vigneti in corso di conversione, che ammontano a circa un terzo per Spagna e Italia, quasi un quarto per la Francia. Rispetto al totale della superficie vitata, l'Italia registra il 15,8% mentre la Spagna l'11,6% e la Francia il 10,4%. Vi sono però paesi più 'biologici': dai dati del Fibl si ricava che il Regno unito è al primo posto con il 22,5% e il Belgio al al secondo con il 19,6% ma considerata la ridotta superficie vitata convertita al biologico di questi due paesi, rispettivamente 86 e 46 ettari, i dati in questione non hanno un rilevante valore statistico.