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Ci ha lasciati Michele Moio

Nel secondo dopoguerra seppe far riportare il vino Falerno a nuovi e più moderni traguardi creando Moio 57, di sole uve di Primitivo

È scomparso ieri all'età di 91 anni Michele Moio, figura carismatica della enologia campana. La storia delle cantine Moio ha inizio nel 1880 e Michele, dopo avere ereditato l'azienda vinicola dal padre Luigi, nel secondo dopoguerra seppe far riportare il vino Falerno a nuovi e più moderni traguardi: nasce così Moio 57, un vino ottenuto da sole uve di Primitivo provenienti dai migliori vigneti di Mondragone, nel territorio compreso tra il fiume Volturno e il monte Massico, cuore del famoso 'ager Falernus' il cui vino era grandemente apprezzato dagli antichi romani e citato da poeti e scrittori del calibro di Orazio, Virgilio, Plinio e Marziale. A Michele Moio va il merito di avere così riproposto un nuovo modello di Falerno agli enointenditori e a tutti gli appassionati dell'antichità classica, che si presenta dopo secoli di cambiamenti in una versione moderna ma fortemente attaccata ai modelli del passato.

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