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Il coronavirus chiude le fiere vinicole asiatiche

La fiera del vino e degli alcolici di Chengdu e la ProWein Singapore, in programma per la fine di marzo, annunciano il loro rinvio

La diffusione del coronavirus in Cina, senza dimenticare anche numerosi casi negli altri paesi mondiali, non manca di produrre conseguenze anche nel mondo del vino, in particolare nel caso di grandi manifestazioni che concentrano un gran numero di individui in spazi delimitati, come le fiere internazionali ad esempio. Ecco quindi arrivare la notizia che la fiera del vino e degli alcolici di Chengdu, in programma dal 26 al 28 marzo prossimi, è stata rinviata. La fiera di Chengdu è la più grande della Cina continentale e raccoglie 3.000 espositori e circa 300.000 visitatori. Si svolge due volte l'anno, in primavera a Chengdu e in autunno in un'altra città cinese a rotazione.

Il coronavirus ha poi mietuto un'altra fiera: anche la ProWein Singapore, in programma dal 31 marzo al 2 aprile prossimi, ha annunciato che si terrà in una data successiva ancora da stabilire. La fiera è organizzata da Messe Düsseldorf Asia e Informa Markets e si svolge a fianco della più grande FHA-Food & Beverage coinvolgendo 270 espositori di 30 paesi e più di 7.000 visitatori. Anche se Singapore dista da Wuhan, il centro dell'epidemia, più di 3.400 chilometri, le autorità locali hanno emesso avvisi per evitare la concentrazione di grandi folle poiché, affermano gli organizzatori, 'la sicurezza e il benessere dei nostri espositori, partecipanti all'evento e personale sono la nostra priorità assoluta'.

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