Presentata la settimana scorsa a Parigi la situazione mondiale del settore vitivinicolo riferita all’anno 2019
Pau Roca, direttore generale dell'Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv), ha presentato la settimana scorsa, in una conferenza stampa a Parigi, la situazione mondiale del settore vitivinicolo riferita all'anno 2019. Non sono mancati i riferimenti alla situazione attuale e alle conseguenze che la pandemia del coronavirus sta producendo. La produzione mondiale di vino nel 2019, esclusi i succhi e i mosti, è stimata, secondo l'Oiv, a 260 milioni di ettolitri, l'11,5% in meno rispetto all'anno precedente. La produzione è diminuita in modo significativo sia in Italia (47,5 milioni di hl), Francia (42,1) e Spagna (33,5), che insieme rappresentano quasi la metà della produzione mondiale di vino. La produzione è diminuita anche in Germania, Romania, Australia, Ungheria e Grecia. Solo in un paese europeo è cresciuta la produzione: il Portogallo, con un aumento del 10% rispetto all'anno precedente.
Il consumo mondiale di vino nel 2019 è invece stimato dall'Oiv a 244 milioni di hl, con un aumento dello 0,1% rispetto al 2018. Dopo il leggero calo del consumo mondiale di vino registrato nel 2018, nel 2019 la tendenza sembra essersi invertita. Tuttavia, va notato che, dato il margine di errore nel monitoraggio del consumo globale di vino, questa cifra dovrebbe essere considerata con cautela. L'Oiv ha infine confermato un cambiamento radicale nei canali di distribuzione a causa del coronavirus. Si sta andando globalmente non solo verso una diminuzione dei consumi ma anche dei prezzi medi e quindi del valore totale delle vendite. Nel medio periodo, sempre secondo l'Oiv, i flussi commerciali potranno riprendersi insieme all'economia mondiale ma potrebbero verificarsi alcuni cambiamenti permanenti.