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Vendemmia 2020, le previsioni

Italia, Francia e Spagna sono testa a testa nella ipotetica gara per essere il maggiore produttore di vino

A vendemmia in corso restano ancora pienamente valide le previsioni che sono state diffuse questo mese per Italia, Francia e Spagna. I tre paesi hanno in comune numerosi problemi, tra cui il calo dei consumi dovuto al coronavirus e quindi il rischio di trovarsi con giacenze elevate a ridosso della vendemmia. I tre governi nazionali hanno però concesso per i propri viticoltori alcune misure di sostegno che vanno dalla distillazione di crisi per la fabbricazione di gel disinfettante alla riduzione volontaria delle rese produttive, il tutto con lo scopo di non far cadere il livello attuale dei prezzi. Le stime di Italia, Francia e Spagna sono quanto mai vicine tra loro e quest’anno i tre paesi sono di fatto testa a testa nella ipotetica gara per essere il maggiore produttore di vino.

Italia. Poco prima di ferragosto Coldiretti ha stimato la produzione vinicola attorno ai 45 milioni di hl aggiungendo la previsione di una buona/ottima qualità nel complesso. Coldiretti ricorda poi che quest’anno la data di inizio della vendemmia nelle varie regioni non è stata molto diversa da quella degli anni scorsi, comunque sempre in anticipo di un mese circa rispetto a trent’anni fa. Per avere dati più precisi bisogna aspettare il prossimo 3 settembre quando Unione vini, Ismea e Assoenologi forniranno in una apposita conferenza stampa al ministero delle Politiche agricole maggiori informazioni.

Francia. Agreste, il servizio statistico del ministero, ai primi di agosto ha stimato la produzione d’Oltralpe tra i 44,7 e i 45,7 milioni di hl. Una delle stagioni primaverili più calde degli ultimi 100 anni ha fatto sì che tutti i vigneti francesi stanno mostrando mediamente un marcato progresso nella maturazione rispetto allo scorso anno. Tuttavia, la stagione non è stata priva di problemi meteorologici. Da non trascurare poi le settimane estive di siccità che potrebbero ancora influenzare la resa.

Spagna. Le Cooperativas Agroalimentarias di Castilla-La Mancha prevedevano a fine luglio 46 milioni di hl, salvo poi correggere il tiro ai primi di agosto con 43 milioni di hl. Ricordiamo che all’incirca metà della produzione spagnola proviene da questa regione e quindi i suoi dati risultano sicuramente attendibili. Lo stato sanitario delle uve appare generalmente buono così come non si segnalano particolari episodi meteorologici che possano avere influito negativamente.

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