Tra le novità spiccano le regole più restrittive per il passaggio da Doc a Docg
Con la conversione in legge (Gu 228 del 14 settembre 2020 supplemento ordinario n. 33) del decreto legge 16 luglio 2020 n. 76 recante misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale, sono state introdotte ulteriori modifiche al testo unico del vino, la legge 238/2016. Sono state introdotte regole più restrittive per il passaggio da Doc a Docg, ora il riconoscimento della Docg è riservato ai vini già riconosciuti a Doc da almeno sette anni e rivendicati, nell’ultimo biennio, da almeno il 66 per cento dei soggetti che rappresentano almeno il 66 per cento della superficie totale e che, negli ultimi cinque anni, siano stati certificati e imbottigliati dal 51 per cento degli operatori autorizzati che rappresentino almeno il 66 per cento della produzione certificata di quella Doc. Elevata rappresentatività produttiva e reale presenza sul mercato diventano quindi condizioni inalienabili per ottenere la promozione a Docg, che diventa sempre così più il vertice della piramide qualitativa dei vini italiani.
Tra le altre modifiche introdotte vi è quella dell'anticipo della data di inizio delle operazioni vendemmiali, dal 1° agosto al 15 luglio e la eliminazione dell'obbligo di indicare sulla chiusura dei contenitori il nome, la ragione sociale o il marchio registrato dell'imbottigliatore o del codice Icqrf com in precedenza stabilito dall'articolo 46 del testo unico. Parimenti importanti il divieto di abbinare la menzione superiore alla menzione novello fatte salve le denominazioni preesistenti. Infina la qualifica di agente di pubblica sicurezza attribuita agli agenti vigilatori incaricati dai consorzi diventa facoltativa e non più obbligatoria e anche gli organismi di controllo pubblici dovranno essere accreditati entro sei mesi secondo la norma Uni Cei En Iso/Iec 17065:2012 come già quelli privati.