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Accordo sulla riforma della Pac

Dopo oltre due anni di negoziati l'intesa mette a punto nuove linee programmatiche

Raggiunto l'altro ieri a tarda notte in Lussemburgo un accordo sostanziale tra i ministri dell'Agricoltura dell'Ue sulla riforma della politica agricola comune (Pac). L'accordo giunge dopo oltre due anni di negoziati e mette a punto le linee programmatiche entro le quali si muoverà la futura Pac in scadenza a fine anno. L'intesa raggiunta verte su tutti e tre i regolamenti che disciplinano la Pac sui piani strategici nazionali, sull'organizzazione comune di mercato (Ocm) unica e sul finanziamento, gestione e monitoraggio dei fondi europei. Ora la palla passa al Parlamento europeo che dovrà a sua volta approvare la propria posizione negoziale sui tre regolamenti, poi inizieranno i negoziati tra Parlamento, Commissione e Consiglio per raggiungere infine ad un accordo complessivo sulla riforma.

Si delinea così la nuova Pac che, dopo un periodo transitorio di due anni, entrerà in vigore il 1° gennaio 2023 e che presenta sostanziali novità orientate a una maggiore attenzione all'ambiente. Almeno il 20% delle risorse destinate ai pagamenti diretti (primo pilastro) dovranno essere rivolte a nuovi eco schemi, come la riduzione dei fitofarmaci o l'agricoltura biologica, mentre almeno il 30% delle spese per lo sviluppo rurale (secondo pilastro) saranno destinate a misure agroambientali. La nuova Pac porterà poi una sostanziale modifica nei modelli di gestione dei fondi a disposizione, che verranno assegnati in base ai risultati raggiunti invece del solo rispetto della conformità alle norme comuni. Ogni Stato membro presenterà un piano strategico nazionale per scegliere interventi e strumenti operativi che la Commissione Ue verificherà annualmente. Le regioni infine continueranno ad operare come autorità di gestione dei programmi di sviluppo rurale.

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