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Export vinicolo 2020, prime stime

Presentata al wine2wine di Verona una analisi dell'osservatorio Vinitaly-Nomisma wine monitor

L'Italia chiuderà il suo export vinicolo nel 2020 con un calo del 4,6% in valore pari a 6,1 miliardi di euro È l'effetto del coronavirus che però si manifesta più duramente negli atri paesi produttori: -10,5% in totale e addirittura -17,9% la Francia. Sono queste le prime stime presentate lunedì al wine2wine di Verona e realizzate dall'osservatorio Vinitaly-Nomisma wine monitor. In evidenza il risultato dei vini spumanti che per la prima volta dopo undici anni perdono più dei vini tranquilli, -5,7% contro -4,5% in volume e -9% contro -2% in valore, anche questo causato dai mesi di forzata quarantena.

Osservando i singoli paesi, l'Italia dovrebbe riuscire a contenere le perdite sui suoi due principali mercati, gli Stati uniti (-2% di valore pari a 1,7 miliardi di euro) e la Germania (-3% pari a918 milioni di euro), un risultato comunque confortante se si lo paragona ad esempio con il -23% della Francia. Tinte rosse invece per il Regno unito, con -12,1% per l'Italia e -16,7% per la Francia. Ancora in difficoltà il mercato cinese (-32%) e quello giapponese, che dopo i lusinghieri risultati del 2019 passa in negativo (-15,1%), così come il Canada (-7,7%).

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