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Nuove tendenze nei consumi di vino

Wine intelligence analizza come il coronavirus abbia cambiato i nostri comportamenti

Secondo Wine intelligence durante quest'anno il comportamento dei consumatori di vino è cambiato sotto molteplici aspetti. Ora ci si muove tra una certa cautela sulle prospettive economiche e il desiderio invece di divertirsi e di ritornare alla normalità, un bipolarismo che nasce e viene accentuato dal forzato adattamento ai cambiamenti e alle attuali restrizioni della vita quotidiana. Ma l'analisi di Wine intelligence si sofferma in particolare su alcuni punti significativi. Innanzitutto, i consumatori ora si rivolgono sempre più a marchi di vino più sicuri, affidabili e conosciuti, spesso locali, a scapito dei vini di importazione che stanno registrando una minore quota di mercato. Cresce poi la tendenza dei consumatori a bere vino fuori dai pasti, un fenomeno osservato per la prima volta durante il periodo della quarantena e che adesso sta guadagnando slancio. Infine la forte crescita del mercato online che vede ora, ad esempio, i bevitori di vino statunitensi utilizzare per il 25% questo canale regolarmente.

Un altro tema chiave che emerge dalla analisi di Wine intelligence è l'influenza che il livello di cautela dei consumatori provoca sul loro comportamento. Nella maggior parte dei mercati analizzati, infatti, c'è una netta differenza di comportamento tra i consumatori che non vogliono correre rischi evitando ogni possibile esposizione al coronavirus rispetto a quelli che invece sono desiderosi di tornare a dei comportamenti di prima della pandemia. Questi due estremi generano pertanto dei contrasti all'interno dei mercati di vendita di vino che richiederanno un ulteriore approfondimento. Il coronavirus ha infine prodotto un altro interessante effetto: in un periodo di incertezza i piccoli lussi diventano più importanti e ricercati e il vino, insieme ad altri prodotti alcolici, ne ha beneficiato. I consumatori europei e nordamericani hanno infatti acquistato più vino durante questo periodo di quarantena assieme a servizi di intrattenimento come Netflix.

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