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Dalla crisi attuale spiragli di ottimismo

Una analisi di ProWein business sulle attuali tendenze di marketing e lo sviluppo dei canali di vendita

L'attuale pandemia è la sfida più grande che deve affrontare l'industria vinicola mondiale ed è sicuramente fonte di incertezze, ma tra gli operatori professionali si fa largo anche un certo ottimismo per la situazione economica futura. Così si esprime l'ultimo rapporto ProWein business, in collaborazione con la Geisenheim university, che ha intervistato quasi 1.500 esperti del settore vitivinicolo di 46 paesi sui mercati internazionali del vino, sulle tendenze di marketing e sullo sviluppo dei canali di vendita. Le cantine più piccole sono state particolarmente colpite dalla chiusura di ristoranti e hotel e dalla mancanza di turismo. Mentre a livello mondiale fino al 77% dei ristoranti e degli hotel è stato costretto a chiudere a causa dei blocchi legati al coronavirus, il commercio del vino è stato in realtà molto meno colpito, con solo il 25% delle aziende che ha dovuto chiudere oppure subire una perdita di fatturato. Molti canali di vendita tradizionali sono stati così influenzati negativamente e allo stesso tempo questi effetti non hanno potuto essere compensati da un aumento del commercio elettronico che però continuerà certamente in prossimo futuro a crescere fortemente.

Quali sono i mercati del vino più promettenti ora e in futuro? Gli intervistati citano Hong kong, Svizzera, Corea del sud e paesi scandinavi mentre Italia, Francia, Gran bretagna, Russia e Brasile sono attualmente percepite come meno attraenti. Cresceranno quindi nel tempo di importanza i mercati di esportazione al di fuori dei tradizionali paesi vinicoli europei sebbene occorrerà porre la massima attenzione non solo alla distanza geografica, ma anche la distanza culturale dai paesi che tradizionalmente consumano poco o nessun vino e la cui struttura di marketing è spesso sostanzialmente diversa dai mercati tradizionali. Esiste poi una chiara tendenza da parte degli operatori di marketing di accorciare i canali di approvvigionamento del vino. Essi stanno chiaramente cercando di procurarsi sempre più i vini direttamente dalle piccole aziende vinicole e in misura minore direttamente da quelle più grandi. L'approvvigionamento tramite agenti di vendita (importatori, distributori, grossisti) è previsto quindi che diminuirà notevolmente nei prossimi anni.

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