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Export vino nove mesi, si ferma la caduta

-3,5% in valore e -2,3% in quantità contro il 4,1% e il 2,6% in quantità nei primi sei mesi

Confrontando i dati Istat del terzo trimestre con quelli del primo semestre di quest'anno si può osservare come sia stata assorbita abbastanza bene la caduta delle esportazioni dovuta dal coronavirus: infatti se nei primi sei mesi la discesa è stata del 4,1% in valore e del 2,6% in quantità, calcolando invece il periodo gennaio-settembre si è avuto un -3,5% in valore e -2,3% in quantità. Certo rimane il segno meno ma, salvo imprevisti, a fine anno le nostre esportazioni dovranno scendere solo ai livelli del 2019 garantendo comunque circa 6 miliardi di euro e 20 milioni di hl. Il vino imbottigliato scende del 2,1% in valore segnando circa 3,12 miliardi di euro mentre invece sale dello 0,6% in quantità. Segno meno anche per gli spumanti: -8,9% in valore e -4,4% in quantità.

Osservando invece i singoli paesi, gli Stati uniti restano il primo mercato in valore con 1,066 miliardi di euro (-5,1%) seguito dalla Germania con 770 milioni di euro (+4,7%) e dal Regno unito con 486 milioni di euro (-9,4%). In quantità invece il primo posto è della Germania, con 4,17 milioni di hl (-0,4%) poi gli Stati uniti con 2,54 milioni di hl (-1,3%) e il Regno unito con 1,94 milioni di hl (-2,3%). Oltre ai tre mercati tradizionali per i nostri vini, le nostre esportazioni soffrono ancora parecchio sui mercati dell'Oriente, come ad esempio in Cina, -34,7% in valore e -38,1% in quantità.

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