Già membro attivo dal 1973 al 2004, decise di ritirarsi nel 2005 per questioni di bilancio
Dal 1° gennaio il regno unito è rientrato a pieno titolo, come 48° stato membre, nell'Oiv. Già membro attivo dal 1973 al 2004, il Regno unito decise di ritirarsi nel 2005 per questioni di bilancio, ma riuscendo a rimanere dentro l'Oiv con un solo piede poiché allora faceva ancora parte dell'Ue. L'Unione europea, infatti, non è membro a pieno titolo dell'Oiv, ma possiede uno status speciale come organizzazione intergovernativa internazionale che le consente di partecipare a riunioni e a intervenire.
In seguito al voto sulla Brexit nel 2016, vari organi dell'industria vinicola del Regno unito avevano chiesto di rientrare nell'Oiv sostenendo che ciò avrebbe compensato il fatto di non fare più parte, a Brexit conclusa, del comitato per la gestione del vino dell'Ue. Così un documento del governo inglese pubblicato nel settembre 2019 ha stabilito l'impegno del Regno unito a rientrare nell'Oiv fissando il costo dell'adesione a circa 30.000 sterline all'anno, consapevoli della volontà di svolgere un ruolo attivo nella costruzione delle regole che governano un commercio di importanza globale, come quello vinicolo.
Il Regno unito rappresenta infatti uno dei principali mercati vinicoli a livello globale. L'Oiv ricorda che nel 2019 il Regno unito ha registrato un consumo di vino pari a circa 13 milioni di hl, posizionandosi al 10° posto sul mercato globale, con una quota di importazioni superiore al 95%. Oltre a vantare un ruolo storico nel commercio internazionale, il Regno unito è stato nel 2019 il secondo maggior importatore di vino del mondo.
Il Regno unito, tornando in seno all'Oiv, potrà ora avvalersi delle informazioni, della cooperazione e dei servizi offerti da una rete di circa 1.000 esperti coordinati da Oiv e utili per incanalare la crescita esponenziale di questi ultimi anni della produzione vinicola nazionale, in particolare per quanto concerne quella di vini spumanti.