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Spagna, superficie vitata in leggero calo

Castilla-La Mancha è al primo posto con 465.140 ha, il 49% del totale nazionale (-0,6%)

Secondo i dati del ministero dell'Agricoltura, pesca e alimentazione spagnolo, nel 2020 la superficie vitata è di 949.565 ettari (-3.264 ha, -0,34%), il dato più basso della serie storica attuale, iniziata nel 1980, quando la superficie vitata era di 1.642.622 ettari, un calo del 42,2% in 40 anni. Il 2010 è stato l'ultimo anno in cui la superficie vitata in Spagna ha superato il milione di ettari, precisamente 1.022.111 ha, poi sempre meno.

Di tutte le comunità autonome, Castilla-La Mancha è quella che ha la più grande superficie vitata con 465.140 ettari nel 2020, che rappresentano il 49% della superficie totale nazionale e che, rispetto al dato del 2019 registra un calo dello 0,6%, ovvero 2.887 ettari in meno. Seguono, più distanziate, l'Estremadura, con 83.763 ha e un calo del 2,4%, Castilla y León, con 72.891 ha (+4,2%) e la Comunità Valenciana, con 59.915 ha (-1,7%).La Catalogna è al quinti posto con 57.492 ettari (+1,9%). La Rioja, sesta in classifica, ha ridotto la sua superficie vitata di un leggero 0,5% e ora possiede 52.524 ha.

Confrontando i dati del 1980 con quelli odierni, sul totale delle comunità autonome la superficie è cresciuta solo in due di esse: La Rioja (+68%), dove è aumentata di 21.259 ettari, e il Paese Basco (+54%), che cresce di 4.671 ettari. Al contrario, chi ha perso più vigneti è stata Castilla-La Mancha, che è passata da oltre 756.800 ettari nel 1980 a 465.140 nel 2020 (-38,5%), il che rappresenta una riduzione di 291.668 ettari. Anche l'area vitata in Andalusia (-80.278 ha), Comunità Valenciana (-80.050 ha), Aragón (-72.074 ha), Murcia (-51.205 ha), Castilla y León (-50.745 ha) e Catalogna (-44.968 ha) è diminuita notevolmente.

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