Cina, import vino 2020 a gambe all'aria

Confermato per lo scorso anno un calo del 25% nel valore e quasi del 30% nel volume

Come già riportato in un precedente articolo l'import di vino in Cina è stato pesantemente influenzato in negativo dall'epidemia di coronavirus che si è abbattuta in tutto il mondo. Lo confermano gli ultimi dati forniti dalla amministrazione generale delle dogane cinesi che confermano per lo scorso anno un calo generale del 25% nel valore e quasi del 30% nel volume. Da ossevare come nessun comparto sia uscito indenne da questo crollo: spumanti, imbottigliati, bag in box, sfusi risultano tutti quanti con doppia cifra negativa.

Osservando i principali paesi fornitori, spicca la débâcle della Francia, che perde quasi i due terzi in valore e oltre la metà in volume. L'Italia invece non si discosta molto nei suoi dati statistici da quelli del totale generale appena commentati, più di un quarto in meno in valore e poco meno di un terzo in volume. Anche se i dati non lo mostrano ancora con sufficiente chiarezza chi più di tutti vede nero è l'Australia, colpita dalla Cina lo scorso novembre con pesanti dazi sul vino.