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Il ministro Mario Catania al 46° Vinitaly

Inaugurato ieri il 46° Vinitaly di Verona, il primo ad apertura domenicale, gli occhi di tutti gli addetti ai lavori erano puntati alla cerimonia di apertura dove era atteso un intervento del ministro per la Politiche agricole Mario Catania, un momento che da sempre rappresenta l’occasione per fare il punto sulla situazione del settore.

Dopo avere elogiato gli operatori del settore vitivinicolo ‘perché loro ci sanno indicare la strada per uscire dalla crisi’, il ministro ha affrontato i temi più caldi delle politiche Ue destinate al vino, in primo luogo la abolizione dei diritti di impianto che, secondo il ministro, ‘toglierli è un rischio per la stabilità del territorio e per l’equilibrio di mercato’. Un buon segnale è certamente l’istituzione di un gruppo di lavoro europeo ad alto livello istituito proprio per valutare gli effetti di una deregulation dei diritti di impianto. ‘Non so cosa ne uscirà - ha detto il ministro - ma è importante che si dica no alle liberalizzazioni degli impianti e alla delocalizzazione dei vigneti’.

Per quanto riguarda il capitolo degli aiuti, il ministro Catania ha espresso il suo ‘no’ alla distribuzione a pioggia di finanziamenti comunitari al settore del vino italiano. ‘Sono infatti convinto - ha affermato - che il settore del vino, tra i comparti agricoli quello che vanta il maggior tasso di imprenditorialità, possa utilizzare tali risorse in molto più fruttuoso. Penso in particolare ai sostegni alla ristrutturazione dei vigneti che continuano ad essere utilizzati con successo dalle imprese, consentendo di ammodernare una fetta sempre più consistente del vigneto Italia che in molte aree del paese era obsoleto’.


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