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Regno Unito, una campagna contro il prezzo minimo sull’alcol

La Wine and Spirit Trade Association (Wsta) raccoglie le proteste di tutti gli operatori vinicoli, produttori e commercianti, sul progetto del governo britannico di fissare un prezzo minimo per la vendita di bevande alcoliche (45 o 50 pence per unità di alcol), e lancia una campagna nazionale dal titolo Perché i consumatori responsabili dovrebbero pagare di più? promuovendo inizialmente un dibattito aperto sulle conseguenze che questi aumenti causeranno ai consumatori.

Fatti rapidi calcoli, un prezzo minimo di 45 pence per unità di alcol farebbe aumentare il prezzo di una bottiglia di vino da 3,69 sterline a 4,39 mentre una bottiglia di vodka salirebbe da 9,00 sterline a 11,81. Se poi l’aumento fosse di 50 pence, allora il vino arriverebbe a costare 4,88 sterline e la vodka 13,13.

L’opinione pubblica inglese sembra comunque già disposta negativamente al progetto governativo: già un sondaggio commissionato ad hoc rivela che solo il 19% è favorevole all’aumento proposto, mentre per contro il 62% dei consumatori ritiene che l’aumento paventato non farà comunque diminuire i comportamenti antisociali legati all’alcol.


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