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Anche per la campagna 2016-17 l’Agea ha diramato una circolare sulle dichiarazioni obbligatorie di vendemmia e di produzione con le relative istruzioni applicative e di compilazione. Resta confermato il rinvio all’anno prossimo delle nuove date di consegna, come previste dal Dm 26 ottobre 2015, e quindi anche per quest’anno il termine è fissato al 15 dicembre, sia per la parte relativa alle dichiarazioni di vendemmia sia per le dichiarazioni di produzione.


Dopo la scelta referendaria di abbandonare l'Unione europea, perché a tutt’oggi il Regno unito non ha ancora attivato la relativa procedura prevista dai trattati, sebbene il suo governo abbia ripetutamente dichiarato di voler rispettare la volontà dei propri cittadini? La scelta di tagliare i ponti con l'Ue non è facile da tradurre in pratica e diventa molto complicata se si cerca di plasmare i numerosi punti di vista sulle modalità di uscita spesso in aspro contrasto fra loro. L’avv. Ermenegildo Mario Appiano, dottore di ricerca in diritto Ue, ha voluto per i lettori di WineActs fare chiarezza sull'argomento con questo valido contributo. Vai alla pagina


Il ministero delle Politiche agricole ha diffuso il 4 ottobre scorso la circolare interpretativa n. 73143 che rettifica in parte la precedente circolare n. 58915 del 27 luglio 2016 che riportava alcuni chiarimenti in merito alla destinazione e certificazione dei superi di vinificazione dei vini a Docg. Più in dettaglio, nella prima circolare il ministero aveva ritenuto possibile la certificazione del supero di vinificazione di un vino Docg verso una Doc o una Igt della medesima area di produzione dietro richiesta del consorzio competente e la conseguente adozione di un provvedimento regionale o provinciale. Ora, con la seconda circolare del 4 ottobre, il ministero ha chiarito che tale procedura va applicata solo alla destinazione del supero di vinificazione da Docg verso una Doc, mentre nel caso di supero da Docg a Igt oppure da Doc a Igt tale procedura viene esclusa.


Sono 6621,67 gli ettari disponibili per l’anno 2017 per nuovi impianti viticoli. Lo riferisce il decreto ministeriale n. 5381 del 30 settembre scorso, ai sensi dell'art. 63 del regolamento n. 1308/2013 e dell'art. 6, comma 2, del Dm 15 dicembre 2015. Il totale calcolato corrisponde all’1% della superficie vitata nazionale riferita al 31 luglio 2016 e integrata dalle superfici autorizzate a nuovi impianti nel 2016 ed oggetto di rinuncia. Lo scorso anno la superficie da utilizzare per nuovi impianti è stata di 6417,43 ettari.


Nel corso di una riunione svoltasi ieri il ministero delle Politiche agricole ha annunciato la prossima emanazione di un decreto apposito per stabilire ancora per quest’anno una data unica per le dichiarazioni di raccolta uve e di produzione che probabilmente sarà il 15 dicembre. Ai sensi del Dm del 26 ottobre 2015, infatti, il ministero aveva fissato al 15 novembre il termine per la presentazione delle dichiarazioni di raccolta uve e il 15 dicembre per le dichiarazioni di produzione ma, dopo numerose richieste di rinvio da parte di diverse associazioni vinicole, è stato deciso di prorogare di un anno queste nuove scadenze. Il decreto di rinvio ora sarà al vaglio della Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, regioni e province autonome di Trento e Bolzano e successivamente emanato.


22041015 è il nuovo codice doganale che da gennaio dell’anno prossimo identificherà il Prosecco Dop. Dopo Asti e Champagne il Prosecco godrà quindi di una voce statistica propria e quindi non verrà più catalogato assieme ai generici ‘altri spumanti Dop’. Sarà perciò possibile seguire con precisione i reali flussi commerciali di Prosecco in circolazione in Europa e nel mondo, un evidente vantaggio non solo per le politiche commerciali delle aziende vinicole interessate ma anche un valido strumento di difesa contro le falsificazioni del prodotto. A rafforzare la tracciabilità e quindi la sua tutela, la proposta della Commissione europea prevede inoltre che per le nove province produttrici di Prosecco, tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia, saranno riportate anche le superfici coltivate e le produzioni ottenibili.


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