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Il consiglio comunale di Siena ha deliberato la scorsa settimana l’autorizzazione allo scioglimento dell’Enoteca italiana in caso di mancata approvazione del bilancio la cui votazione è prevista per il prossimo mese. Motivo dell’imminente scioglimento è la situazione debitoria in cui l’Enoteca versa, unità alle difficoltà di reperire fondi sufficienti per assicurarne la gestione e ai problemi nella riscossione dei crediti nei confronti della pubblica amministrazione, tra cui circa 900.000 euro dal ministero delle Politiche agricole per la gestione del comparto enologico del padiglione italiano dell’Expo di Shangai. L’ultimo tentativo di evitare la liquidazione dell’Enoteca italiana risale a due anni fa quando la regione Toscana, la provincia e il comune di Siena avevano organizzato un piano di rientro che però non ha dato i risultati sperati. Ora l’Enoteca si trova di nuovo sull’orlo della chiusura, ma questa volta il pessimismo sembra avere preso il sopravvento.


‘Le novità del testo unico del vino’ è il titolo di un convegno che si svolge oggi ad Alba (CN) organizzato da Unione italiana vini e che intende fare il punto sui risultati ottenuti e gli obiettivi ancora da raggiungere a nove mesi dall'entrata in vigore della legge n. 238 che disciplina coltivazione, produzione e commercio del vino in Italia. Questa legge, definita da Andrea Olivero, viceministro delle Politiche agricole, ‘la colonna vertebrale della legislazione vitivinicola del nostro Paese’ ha saputo ‘coniugare rigore, certificazione, trasparenza verso il consumatore con la semplicità nella gestione amministrativa delle imprese’. Sono le parole di Ernesto Abbona, presidente di Unione italiana vini, che ha poi elogiato il testo unico come un caso esemplare di semplificazione normativa che sta facendo scuola a livello internazionale. Ora l'attenzione si sposta sui decreti attuativi, non tutti ancora emanati, e che il comparto vitivinicolo italiano chiede vengano approvati entro la fine della legislatura ormai imminente. In discussione ci sono ancora temi fondamentali tra cui la gestione dei controlli, il sistema di tracciabilità, l'organizzazione dei consorzi di tutela.


Il 2017 registra un calo storico della produzione, in particolare in Europa occidentale, che viene stimata in 246,7 milioni di hl, in calo dell’8,2% rispetto al 2016, una delle più scarse da diversi decenni. Sono i dati della congiuntura vitivinicola mondiale elaborati dall’Oiv e presentati oggi a Parigi. Questo calo è dovuto essenzialmente, ha spiegato il direttore generale dell’OIV Jean-Marie Aurand, ai fenomeni climatici che hanno interessato i principali paesi produttori, in particolare in Europa. E infatti per Italia (39,3 milioni di hl e -23%), Francia (36,7 e -19%) e Spagna (33,5 e -15%) le previsioni sono particolarmente basse. Seguono Stati uniti e Australia, che mantengono la loro quota di produzione stimata rispettivamente a 23,3 milioni di hl (-1%) e a 13,9 milioni di hl (+6%). Stazionaria invece la Cina, con 11,4 milioni di hl previsti. Per quanto riguarda invece il consumo mondiale di vino, l’Oiv ricorda che in questo periodo dell'anno non sono ancora disponibili cifre definitive, per cui è possibile solo fornire una stima compresa tra 240,5 e 245,8 milioni di hl.


Quattro associazioni europee nel settore dei vini e degli alcolici hanno sottoscritto una richiesta specifica per un accordo commerciale tra Ue e Regno unito in occasione della Brexit. La Ceev (Comité européen des entreprises vins), la Swa (Scotch Whisky Association), la Wsta (Wine and Spirit Trade Association) e la Spirits Europe hanno infatti proposto l’adozione immediata di norme transitorie per garantire il mantenimento di tutte le norme comunitarie sul vino e gli alcolici, nonché la continua applicazione degli accordi di libero scambio. Necessario poi un accordo doganale completo quanto prima possibile, con particolare riguardo all'eliminazione delle tariffe doganali, dei ritardi nei processi, dei controlli di conformità e dei costi amministrativi. Chiesta inoltre una continuità nella tutela giuridica dei vini e degli alcolici, compreso il riconoscimento anticipato e reciproco dei vini Dop e Igp e delle bevande spiritose con indicazione geografica. Infine, le quattro associazioni si rivolgono a Ue e Regno unito per continuare a cooperare strettamente nell'affrontare le barriere di accesso ai mercati che sorgono nei paesi terzi lavorando insieme per garantire dei requisiti di regolamentazione coerenti.


L’Agea ha diramato ieri la circolare sulle dichiarazioni obbligatorie di vendemmia e di produzione con le relative istruzioni applicative e valida per la campagna 2017-18. La principale novità rispetto agli anni scorsi è l’anticipazione delle date di scadenza per la presentazione delle dichiarazioni. Sono state infatti previste due date distinte: entro il 15 novembre dovranno essere compilati i quadri relativi alla raccolta e rivendicazione delle uve, mentre entro il 15 dicembre dovranno essere compilati i restanti quadri relativi alla produzione di vini e mosti. I produttori vitivinicoli possono comunque compilare tutti i quadri della dichiarazione entro il 15 novembre, salvo poi procedere entro il 15 dicembre alla eventuale rettifica dei dati di produzione. In caso di particolari tipologie di vini DOP o IGP che devono essere commercializzati antecedentemente alla data di presentazione della dichiarazione di vendemmia e di produzione, rimane sempre possibile la possibilità di presentare una dichiarazione preventiva che può essere compilata e stampata prima del completamento della dichiarazione di vendemmia stessa.


Milano golosa giunge alla sua sesta edizione presentando dal 14 al 16 ottobre al palazzo del ghiaccio di Milano i prodotti di più di 200 espositori artigiani che proporranno ai visitatori un tour enogastronomico lungo tutta la penisola alla ricerca della qualità. Due le principali novità in mostra quest’anno: una area con nove cuochi delle Premiate trattorie italiane che proporranno i piatti più caratteristici e significativi della loro regione e un omaggio al panino in collaborazione con la Fondazione accademia del panino italiano. Che sia un piatto o un panino, comunque saranno protagonisti i prodotti locali attraverso una ricerca gastronomica delle materie prime di qualità indiscussa.

Non può mancare il vino: Milano golosa è anche una edizione da bere, non solo attraverso i banchi di assaggio presenti nei vari stand ma anche con una serie di iniziative e di seminari ad hoc che riempiranno i tre giorni della manifestazione. Da segnalare per lunedì 16 ottobre il seminario B&B bollicine e biodinamica, cioè la presentazione di spumanti biodinamici dei territori di Valdobbiadene, Franciacorta e Oltrepò pavese. In programma inoltre sei degustazioni guidate organizzate assieme a WineMi, la rete che riunisce cinque enoteche storiche milanesi: enoteca Eno club, cantine Isola, la cantina di Franco, enoteca Ronchi, Raddrizzani drogheria enoteca.

L’obiettivo dichiarato è di diventare entro cinque anni il più grande centro per il commercio dei vini importati in Cina. La città costiera di Xiamen, posta di fronte all’isola di Taiwan e a circa 2000 km a sud di Pechino, ha infatti per tale scopo inaugurato lo scorso mese lo Xiamen International Wine Exchange, un nuovo centro di 5.900 metri quadrati, completo di zone per le degustazioni e strutture di formazione, per aumentare le capacità della regione nell’import vinicolo. La città di Xiamen gode infatti del vantaggio di trovarsi nella provincia di Fujian, una zona di libero scambio che fin dal 1980, quando Deng Xiaoping avviò la sua politica di apertura, fu autorizzata a sviluppare una economia più aperta, con speciali investimenti e regole commerciali per attirare investimenti esteri. Attualmente Xiamen ha sviluppato un interscambio, nei primi sei mesi dell'anno, di vini per 47 milioni di dollari, la maggioranza di provenienza francese.


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