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Gli Stati membri dell’Unione europea, riuniti ieri in comitato d’appello, hanno a maggioranza rinnovato l’autorizzazione dell’uso del glifosato per cinque anni. Il glifosato, uno degli erbicidi più diffusi in campo agricolo e viticolo, è stato inserito dalla agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), tra i prodotti considerati probabilmente cancerogeni mentre di parere opposto è l’autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che invece non lo ritiene pericoloso per la salute. Se Italia e Francia erano orientati a concedere una proroga al glifosato per solo tre anni, la decisione della Germania di votare a favore dei cinque anni di proroga ha pesato nella decisione finale, aggiungendosi ai voti di quasi tutti i Paesi dell’Est. Ora la Commissione dovrà adottare una decisione prima che scada il 15 dicembre l'attuale autorizzazione. La Coldiretti, in un suo odierno comunicato, ha ricordato che l’attuale proroga non modifica gli effetti del decreto del ministero della Salute dello scorso anno che vieta in Italia l’uso del glifosato nei campi in preraccolta, al solo scopo di ottimizzare il raccolto, così come nei parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie.


Oggi e domani è di scena a Milano Vi.Vite, un nuovo appuntamento organizzato dall'Alleanza delle cooperative agroalimentari e dedicato al vino prodotto dalle cooperative vitivinicole italiane. Per due giorni una sessantina di produttori presenteranno i loro vini nell'edificio delle Cavallerizze del museo della scienza e della tecnologia di Milano con il contorno di degustazioni, incontri, dibattiti con giornalisti ed esperti del settore vinicolo, workshop pratici e momenti di intrattenimento teatrale e musicale. Secondo il Censis, la cooperazione nel mondo del vino interessa oggi in Italia 498 cantine per un totale di 148.000 soci. La sua produzione è pari al 58% dell’intera quota nazionale e il giro d’affari sviluppato raggiunge i 4,3 miliardi di euro di cui 1,8 all’export.


La Spagna intende porre rimedio al calo dei consumi interni di vino, il pro capite è sui 22 litri/anno contro poco più di 30 in Italia e di 40 in Francia, attraverso una campagna pubblicitaria promossa dall’Oive, l’associazione spagnola per il commercio del vino. Dopo la prima fase, tra novembre e dicembre 2017, questa campagna promozionale continuerà nel 2018 e nel 2019 per un totale di 12 milioni di euro investiti, tutti erogati dalla Oive stessa che per questo scopo da giugno sta autotassando i propri associati di 23 centesimi per hl di vino imbottigliato e di 6,5 centesimi per quello sfuso. Tra i fattori che hanno contribuito al calo del consumo di vino in Spagna non vi è solo una diminuita considerazione della propria cultura nazionale attraverso i prodotti alimentari, ma anche una certa incapacità dell'industria vitivinicola di comunicare un messaggio semplice e omogeneo che spinga al consumo. Ecco quindi la strategia della campagna promozionale dell’Oive che ha deciso di non rivolgersi ai non bevitori di vino, ma al contrario ai consumatori occasionali, spronandoli a un maggior consumo costante e non limitato ad occasioni speciali e facendo leva sull’immagine del vino come bevanda culturale, salutare e piacevole. La campagna promozionale sostenuta dal sito maridamejorconvino.com si svolge sui canali televisivi spagnoli e sulle riviste femminili, per il tempo libero e di lifestyle.


Si apre oggi ad Amsterdam la nona edizione della World Bulk Wine Exhibition, la più grande fiera B2B per il commercio del vino sfuso. L'importanza della manifestazione non è solo espressa nel numero dei visitatori qualificati, più di 6.000 provenienti da 66 paesi, ma nel fatturato generato durante la fiera e nella quantità di vino che viene trattata, più del 75% dei vini sfusi esportati nel mondo. L'avvenimento promette di essere speciale, data la situazione globale di quest'anno. In solo due giorni i visitatori, incontrando potenzialmente più di 200 espositori di una ventina di paesi diversi, potranno infatti già avere una prima idea della qualità dei vini dell'annata 2017 nell'emisfero settentrionale, ma anche di come potrà essere la vendemmia 2018 nell'emisfero australe.


Il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, con decreto del 16 novembre scorso, ai sensi dell'art. 63 del regolamento Ue n. 1308/2013 e dell'art. 6, comma 2, del Dm 15 dicembre 2015, ha reso noto l'entità della superficie disponibile per il rilascio di autorizzazioni per nuovi impianti viticoli per l'annualità 2018. La superficie è pari a 6685 ettari, corrispondente all'1% della superficie vitata nazionale riferita al 31 luglio 2017 e integrata dalle superfici autorizzate a nuovi impianti nel 2017 ed oggetto di rinuncia. Per l'annualità 2017 era stata fissata una superficie da utilizzare pari a 6417,43 ettari e per l'annualità 2016 la superficie era pari a 6621,67 ettari. (g.r.)


Ci ha lasciati all’età di 86 anni Robert Tinlot, più noto ai viticoltori italiani per essere stato direttore dell’Oiv dal 1985 al 1996. Appassionato di storia e legge del vino, orgoglioso delle sue origini di Borgogna, ha creato il primo corso di diritto enologico nel 1971 e ha amato condividere la sua passione con gli studenti di enologia, economia, agronomia o giurisprudenza in numerose università francesi fino a creare nel 1985 l'International Wine Law Association. Robert Tinlot è stato uno dei primi francesi a interessarsi alla Cina: nel 1987 organizzò un simposio sulla degustazione sensoriale del vino nella città di Yantai accompagnando lo sviluppo della viticoltura nel paese a tal punto che la Changyu Pioneer Wine gli dedicò un vino dal nome Tinlot Castle.


Il ministero delle Politiche agricole, con il decreto n. 4868 del 14 novembre, ha prorogato di un mese il termine di presentazione della dichiarazione di giacenza dal 15 novembre al 15 dicembre 2017. Analogamente i dati relativi alle dichiarazioni di vendemmia e di produzione della campagna 2017-18 saranno disponibili non più dal 15 dicembre ma dal 15 gennaio 2018. Sempre il 14 novembre l'Agea ha poi diramato la circolare n. 86871 sullo stesso argomento.


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