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I governi di Francia e Spagna hanno messo in piedi un comitato congiunto per tentare di risolvere il problema della cosiddetta guerra del vino tra i due paesi. Sempre più vino sfuso spagnolo, infatti, viene esportato in Francia a bassi prezzi causando contrarietà e proteste tra i vignerons d’Oltralpe fino al punto di sfociare periodicamente in azioni distruttive da vero e proprio commando paramilitare. Dopo il primo incontro della scorsa settimana a Parigi tra i rispettivi ministri dell’Agricoltura, è stato deciso di istituire due gruppi tematici, uno sulla competitività e gli aspetti economici del settore per anticipare possibili difficoltà del mercato, il secondo sulle questioni inerenti l’attuale regolamentazione vitivinicola. I due gruppi si riuniranno da qui a giugno 2018, data del prossimo incontro del comitato congiunto in programma questa volta a Madrid.


Prime stime ufficiali della vendemmia 2017 in Francia: Agreste, l’ufficio statistico del ministero dell’Agricoltura, indica 37,6 milioni di hl, una quantità inferiore del 17% a quella del 2016 e del 16% alla media degli ultimi cinque anni. Una vendemmia storicamente scarsa, ancora più bassa – sottolinea Agreste - a quella storica del 1991 caratterizzata da un gelo molto forte. Anche ora tutte le zone vinicole francesi sono state colpite dalle gelate primaverili, ma quella del Sud Ovest, in particolare Bordelais e Charentes ma anche Alsazia e Jura hanno subito i danni peggiori.

Più in dettaglio, Agreste stima per i vini a denominazione d’origine una riduzione del 12% circa, da 20,9 milioni di hl nel 2016 a 18,5 mentre gli Igp scenderanno del 15%, da 12,8 milioni di hl a 10,9. Infine, per i vini senza indicazione geografica, la diminuzione è stimata del 27%, da 3,9 milioni di hl a 2,9. Allarme rosso invece per i vini destinati alla produzione di acquaviti, come il Cognac: Agreste prevede un calo del 31% pari a 5,36 milioni di hl, contro i 7,72 milioni di hl dello scorso anno e una media quinquennale di 8,2.


Ernesto Abbona, presidente ed amministratore delegato delle cantine dei Marchesi di Barolo, è il nuovo presidente di Unione italiana vini eletto all’unanimità ieri a Milano. Lamberto Frescobaldi è stato nominato nuovo vice presidente vicario. ‘Sono diverse le tematiche urgenti – ha dichiarato il neo presidente - cui dedicherò priorità di impegno: il piano nazionale di sostegno e in particolare la misura per la promozione dei Paesi terzi, la revisione del sistema autorizzativo, l’etichettatura dei vini e i decreti attuativi del testo unico’. Ernesto Abbona raccoglie così il testimone da Antonio Rallo che, durante la sua presidenza, ha intrapreso con risultati importanti un percorso di riorganizzazione e rafforzamento di Unione italiana vini e di tutte le sue strutture operative.


Nel 2016 il vino biologico italiano ha raggiunto la quota di 275 milioni di euro, +34% rispetto al 2015. Il mercato interno vale il 30% del totale pari a 83 milioni di euro, +22% rispetto al 2015). Ma i risultati più soddisfacenti vengono dall'export: 192 milioni di euro, con una crescita del 40% rispetto al 2015. Sono i dati forniti da Wine monitor Nomisma e contenuti in una indagine realizzata per Ice-Agenzia. L'export di vino biologico italiano rappresenta il 3,4% sul totale dell’export di vino dall’Italia, ma i numeri sono in continua crescita, +1,9% nel 2014 e +2,6% nel 2015, grazie anche a una forte propensione all’export delle aziende bio: per esse l’export di vino bio copre il 70% del fatturato contro una propensione all’export del 52% del comparto del vino italiano nel complesso. Per quanto riguarda i principali mercati esteri, la Germania rappresenta il primo mercato per i vini italiani bio, 33% del fatturato estero realizzato nel 2016, seguita dagli Stati Uniti (12%).


Antonio Rallo ha rassegnato le sue dimissioni dal ruolo di presidente di Unione italiana vini al termine dei lavori assembleari svoltisi oggi a Roma. ‘Ho preso questa decisione per ragioni di carattere personale – ha spiegato Antonio Rallo - e per l’impossibilità di garantire all’Uiv una piena disponibilità temporale che, oggi, non riesco più ad assicurare, con la continuità e la costanza con cui ho affrontato questo mandato, iniziato a maggio 2016’. Motivi delle dimissioni, ha aggiunto Rallo, sono stati anche ‘i nuovi progetti dell’azienda di famiglia che conduco con mia sorella, e la perdita di nostro padre che ne era una colonna portante’. Il vice presidente vicario Ernesto Abbona ha assunto temporaneamente le funzioni di presidente, sino alla prossima riunione del consiglio nazionale che si terrà a breve.


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