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Nonostante l’invecchiamento della popolazione, il vino in Giappone è sempre più apprezzato e bevuto dai giovani che però statisticamente ne consumano meno, attirati anche da altre bevande alcoliche come birra e sidro. Un mercato quindi che sta vivendo profondi cambiamenti, secondo il Japan Landscapes 2017 di Wine Intelligence uscito in questi giorni, ma che comunque resta il più maturo tra le piazze asiatiche. Significativo poi osservare come i giovani giapponesi acquistano sempre più il vino attraverso una vasta gamma di canali, in particolare negozi di alimentari come il 7-Eleven, segno questo che il vino non è necessariamente un acquisto pianificato. Rimane sempre forte, ricorda Wine Intelligence, la voglia di approfondire la conoscenza del vino, specialmente sul punto vendita, e per questo assumono sempre più importanza i canali social per soddisfare questa richiesta.


Frescobaldi sbarca nel Chianti classico con l'acquisto, per 13,3 milioni di euro, del castello di Donato a Perano, situato tra Gaiole in Chianti e Radda. La tenuta, di circa 250 ettari, ne ha 52 di Chianti classico. Frescobaldi gestiva già questi vigneti dal 2014, avendo fatto parte del precedente processo di fallimento, ed ora ne acquista la piena proprietà. Il castello di san Donato si aggiunge quindi alle altre tenute del gruppo Frescobaldi in Toscana: la tenuta di Castiglioni, nell’areale fiorentino del Chianti, il castello di Nipozzano e il castello di Pomino, nel Chianti Rufina, Castelgiocondo e Luce della Vite a Montalcino e la tenuta dell’Ammiraglia in Maremma. Ora l’ingresso nel Chianti classico.


La legislazione vinicola australiana ha deciso di ammettere l’aggiunta di un quantitativo limitato di acqua ai mosti al fine di ridurre il rischio di problematicità nella fase di fermentazione. Da ora in poi i viticoltori australiani possono aggiungere dell’acqua prima della fermentazione per ridurre il livello dello zucchero a 13,5° baumé, pari a 24,3° brix (poco più di 14,2° alcolizzato potenziale). Ciò significa che la quantità di acqua necessaria dipende dal contenuto di zucchero iniziale, mentre prima veniva concesso per motivi diversi, cioè un massimo di 7% di acqua solo durante la vinificazione al fine di incorporare nei mosti gli additivi consentiti e per altre ragioni inerenti i processi di vinificazione. Ad ogni modo, la Australian Wine Research Institute (Awri) ha pubblicato sul suo sito una calcolatrice on line per facilitare i conteggi necessari.


Segna il passo l’export di vino italiano negli Stati uniti: l’Italian Wine & Food Institute di New York (Iwfi), riportando i dati relativi ai primi sette mesi del corrente anno, informa che il totale delle esportazioni italiane è stato di 1.497.710 hl contro i 1.501.130 hl del corrispondente periodo dello scorso anno. Secondo la nota dell’Iwfi le esportazioni vinicole italiane sono ammontate, nei primi sette mesi dell'anno in corso, a 1.497.710 hl contro i 1.501.130 hl del corrispondente periodo dello scorso anno. Secondo il presidente dell’Iwfi, Lucio Caputo, questo stop costituisce, dopo anni di costante crescita, un campanello di allarme da non sottovalutare. La brusca frenata dell’Italia è ancora più grave perché avvenuta in un mercato in espansione (+9,3% in quantità e + 6,7% in valore) nel quale la Francia continua a migliorare le sue posizioni con un incremento del 19,9% in quantità e del 20,1% in valore.


Le aziende vitivinicole che all’11 settembre avranno effettuato la chiusura telematica del registro di cantina non dovranno più compilare la dichiarazione di giacenza in cartaceo. Sparisce così un doppione ormai inutile, dopo l’introduzione da quest’anno del registro telematico che rappresenta un primo concreto passo verso la semplificazione burocratica per le aziende vitivinicole. Lo stabilisce l’Agea con un addendum alla sua precedente circolare del 31 luglio, riguardante la compilazione e la presentazione delle dichiarazioni di giacenza. Soddisfazione nel mondo vitivinicolo e in particolare in casa Fivi, la Federazione italiana vignaioli indipendenti, che aveva lo scorso mese sollevato la questione.


A vendemmia ormai iniziata in gran parte del Paese, inizia a farsi più chiara la situazione del vigneto Italia che dalle previsioni di un mese fa della Coldiretti (44-45 milioni di hl), a quelle di fine agosto della Assoenologi (41,1) vede ora le stime di Uiv-Ismea assestarsi a 40 milioni di hl. Ieri, in una conferenza stampa presso il ministero delle Risorse agricole, sono stati presentati i risultati della indagine vendemmiale che Uiv-Ismea svolgono annualmente e che per il 2017 indicano, con 40,02 milioni di hl una riduzione del 26% rispetto ai 54 milioni indicati dall’Istat per la vendemmia 2016. Siamo quindi al minimo storico nazionale degli ultimi 50 anni, con riduzioni oltre il 20% in quasi tutte le regioni tranne Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige, al nord, e in Campania al sud.

La vendemmia, è stato ricordato nel corso dell’incontro, è arrivata dopo una annata decisamente anomala, segnata da un inverno mite e asciutto e da gelate tardive mentre la prolungata siccità e le elevate temperature per tutta la stagione vegetativa hanno indotto stress idrici durante la maturazione delle uve. Per quanto riguarda l’aspetto qualitativo, il clima caldo e secco ha favorito uve molto più sane della media, con una sensibile riduzione di fitopatie e un minore numero di trattamenti fitosanitari. Allo stesso modo, il grado zuccherino risulta superiore mentre la ridotta escursione termica tra giorno e notte non ha purtroppo favorito l’ottimale sviluppo degli aromi.

Una vendemmia ridotta può però portare a qualche tensione sul versante dei prezzi: durante la conferenza stampa è stata infatti evidenziata l’attuale tendenza all’aumento dei listini dei vini comuni, da sempre più sensibili alle oscillazioni produttive rispetto alle Doc-Docg. Secondo le rilevazioni Ismea, infatti, la campagna in corso si è aperta con i prezzi di agosto in crescita del 4% sui bianchi comuni e del 2% sui rossi comuni rispetto a luglio. Prezzi in aumento anche su base tendenziale, specialmente per i bianchi.


Stati uniti, Germania, Canada, Svizzera e Cina sono, secondo Wine intelligence, i cinque Paesi di maggiore interesse per il commercio mondiale vinicolo. Dai dati di The Global Compass 2017-18, un report che studia e analizza le prospettive di mercato di 50 paesi chiave, Stati uniti e il Canada sono entrambi considerati mercati di crescita. La Germania è l'unico mercato maturo, dove il vino ha raggiunto il suo potenziale e i volumi sono stabili o in declino. Gli Stati uniti invece sono in testa nel consumo di vino tranquillo ma a metà classifica per i consumi pro capite, 12 litri all’anno, il che indica un grande potenziale inutilizzato nella popolazione adulta per i nuovi bevitori di vino. La Cina, ora al quinto posto dopo il settimo posto dello scorso anno, possiede ancora livelli di consumo di vino che mostrano moltissime possibilità di crescita vista l’enorme numero di futuri consumatori di vino non ancora entrati nel mercato. Con un +16% nelle importazioni di vino e un mercato interno apparentemente riflessivo, la Cina sta affinando la capacità di consigliare alle varie tipologie di consumatori il giusto vino al giusto prezzo, e questo significa ulteriori possibilità di mercato per i vini stranieri.


Canelli wine run, la corsa più vinosa di sempre! Un semplice slogan per una corsa non competitiva che si svolge oggi tra le vie di Canelli. Cinque tappe lungo i cinque chilometri del percorso dove verranno spruzzati sui partecipanti cinque vini del territorio, iniziando alla partenza con l’aperitivo rosato Ramazzotti e proseguendo con il Ruchè di Castagnole Monferrato (km 1), l’Asti Spumante (km 2), il barbera ed il suo consorzio (km 3), il metodo classico delle cattedrali sotterranee (km 4), il moscato Canelli e la sua associazione (km 5) per terminare con l’amaro Ramazzotti sulla linea d’arrivo. Una manifestazione quindi sportiva e goliardica, una corsa per tutti. Non ci sono limiti di tempo, si può correre o camminare, l'importante è divertirsi. Durante tutta la serata street food tutto canellese e per concludere musica fino a tarda notte.


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