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Dopo sette mesi dalla scadenza del precedente comitato nazionale vini di origine si è ritornati alla normalità risolvendo una situazione di paralisi istituzionale nell'esame delle pratiche dei disciplinari di produzone dei vini Dop e Igp. La mancanza del comitato nazionale vini di origine ha infatti causato un accumulo di pratiche che hanno forzatamente subito il rinvio dell'esame delle modifiche proposte, giacenti presso la segreteria del comitato stesso.

Finalmente ieri il ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio ha firmato il decreto di nomina per il triennio 2018-20 del comitato nazionale vini Dop e Igp che ha la competenza consultiva e propositiva in materia di tutela e valorizzazione qualitativa e commerciale dei vini Dop e Igp. La composizione del comitato vini è stata ampliata con un nuovo membro in rappresentanza dell'ordine nazionale dei dottori agronomi e forestali. Alla carica di presidente è stato nominato il dott. Michele Zanardo, già vicepresidente dal 2009 e con l'esperiena di tre trienni consecutivi. I restanti componenti sono:
• Michele Alessi, Marco La Rocca e Luca Lauro in rappresentanza del ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo;
• Antonella Bosso, esperta in materie tecnico/scientifico/legislative attinenti al settore della viticoltura ed enologia;
• Luigi Moio, esperto in materie tecnico/scientifico/legislative attinenti al settore della viticoltura ed enologia;
• Attilio Scienza, esperto in materie tecnico/scientifico/legislative attinenti al settore della viticoltura ed enologia;
• Rosa Fiore, in rappresentanza ed in qualità di coordinatore delle regioni e delle province autonome;
• Rosanna Zari, esperta nel settore vitivinicolo di qualità in rappresentanza dell'ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali;
• Giuseppe Salvini per le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura;
• Emilio Renato Defilippi, in rappresentanza dell'Associazione enologi enotecnici italiani;
• Alberto Mazzoni, in rappresentanza dei consorzi volontari di tutela;
• Francesco Ferreri, Palma Esposito e Domenico Mastrogiovanni in rappresentanza delle organizzazioni agricole;
• Valentina Sourin e Gabriele Castelli in rappresentanza delle organizzazioni di rappresentanza e tutela delle cantine sociali e cooperative agricole;
• Ottavio Cagiano de Azevedo e Paolo Castelletti in rappresentanza delle organizzazioni degli industriali vinicoli. (g.r.)


Il ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, con decreto n. 7130 del 25 luglio 2018 in fase di registrazione presso la corte dei conti, ha emanato le disposizioni nazionali per le dichiarazioni di giacenza dei vini e dei mosti. Il termine di presentazione è confermato al 10 settembre per i vini e i mosti detenuti in cantina alla data del 31 luglio. Il decreto fissa inoltre le modalità di presentazione della dichiarazione, la diffusione dei dati e introduce la possibilità di utilizzare il registro telematico ai fini della dichiarazione. I soggetti che detengono un registro telematico possono presentare la dichiarazione di giacenza utilizzando le informazioni presenti nei registri stessi e la dichiarazione telematica deve essere predisposta per ciascun singolo stabilimento. Il testo fissa anche le sanzioni amministrative con la possibilità di applicare il ravvedimento operoso, nei casi di mancata presentazione oppure in maniera difforme o in ritardo. Il 30 luglio scorso l'Agea ha emanato la consueta circolare relativa alle istruzioni applicative per la compilazione e presentazione della dichiarazione di giacenza e il relativo allegato.

Si ricorda che, in applicazione dell’articolo 7, comma 4 del D.m. 153/2001 del ministero delle Finanze, il titolare di un deposito fiscale di alcol etilico o di bevande alcoliche è tenuto a redigere almeno una volta l’anno:
a) l’inventario fisico delle materie prime,
b) il bilancio di materia,
c) il bilancio energetico.
Per quanto riguarda il primo adempimento, si ricorda che la legge 1° dicembre 2016 n. 225 ha previsto che gli obblighi di contabilizzazione annuale dei dati di produzione e di redazione dell'inventario fisico delle materie prime, dei prodotti semilavorati e dei prodotti finiti siano assolti mediante le dichiarazioni obbligatorie e la tenuta dei registri, compresa la rilevazione delle giacenze effettive in occasione della chiusura annua dei conti.

Il D.m. 153/2001 all’articolo 8, comma 1 stabilisce che il depositario autorizzato presenta le dichiarazioni (bilancio di materia e bilancio energetico) entro il quindicesimo giorno successivo dell’anno in cui si riferisce. Nella concreta applicazione, tale obbligo tributario è fatto decorrere dal 31 luglio, data di chiusura della campagna vitivinicola, quindi entro il 15 agosto. Contemporaneamente secondo la normativa vitivinicola e precisamente l'articolo 23 del regolamento n. 2018/274 e l'articolo 33 del regolamento n. 2018/273, i produttori, i trasformatori, gli imbottigliatori e i commercianti presentano la dichiarazione di giacenza dei vini e dei mosti entro il 10 settembre di ogni anno. Nel caso dei registri tenuti in forma telematica, lo stesso regolamento n. 2018/274 fissa un termine di 30 giorni per la registrazione delle operazioni superando in tal modo la scadenza del 15 agosto.

L’agenzia delle dogane, con nota del 26 luglio 2018, ha fornito specifiche indicazioni sulla 'concentrazione in un’unica scadenza dei termini di adempimento degli obblighi'. La normativa vitivinicola prevede l’obbligo di presentare la dichiarazione di giacenza al 10 settembre e il completamento della fase di rendicontazione con modalità telematica, in tal modo è possibile attuare la concentrazione in un’unica scadenza dei termini di adempimento. In conclusione, secondo l’agenzia delle dogane, gli esercenti depositi fiscali di vino, potranno presentare all’agenzia delle dogane competente per territorio, entro il 10 settembre, il prospetto riepilogativo della produzione e lavorazione, unitamente al bilancio di materia ed energetico per i quali permane la necessità di acquisizione. (g.r.)


Con decreto direttoriale del Mipaaf del 27 luglio 2018 n. 55508 è stata attivata la misura promozione Paesi terzi per la campagna 2018-19. Il decreto, dal titolo 'Ocm vino - Misura promozione sui mercati dei Paesi terzi - Avviso per la presentazione dei progetti campagna 2018/2019 - Modalità operative e procedurali' dà attuazione alle disposizioni del decreto del Mipaaf del 10 agosto 2017 n. 60710 ed è accompagnato da 17 allegati. Le risorse disponibili per il finanziamento dei progetti di promozione nazionali ammontano ad euro 27.599.100.

I progetti, per la quota nazionale, devono pervenire tramite corriere espresso o raccomandata o a mano, in plico chiuso e sigillato, timbrato e firmato dal legale rappresentante, entro le ore 17.00 del 25 settembre 2018 al seguente indirizzo: ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali – ufficio accettazione corrispondenza – via XX settembre n. 20 – 00187 Roma. I progetti, a valere sui fondi della quota regionale, devono pervenire agli indirizzi degli uffici delle regioni e delle province autonome competenti alla ricezione dei progetti. I termini di presentazione nonché le modalità di trasmissione dei progetti sono indicati negli avvisi pubblicati dalle regioni e province autonome. (g.r.)


Con una richiesta di audizione al ministro delle Politiche agricole, Assoenologi si fa promotrice di una iniziativa che, con una modifica al Testo unico del vino, vuole rendere più flessibile il periodo di vendemmia e di vinificazione, attualmente fissato dal 1° agosto al 31 dicembre. Una limitazione, secondo Assoenologi, decisamente da rivedere, visti i cambiamenti climatici in corso che anticipano sempre di più il momento della vendemmia senza dimenticare che le caratteristiche uniche della realtà vinicola italiana sempre più divergono localmente dalla situazione media nazionale. Già l’anno scorso le regioni avevano affrontato la questione emanando deroghe particolari, ma ora il problema si ripropone e addirittura alcune regioni hanno espresso quest’anno delle perplessità in merito se non invece una vera e propria opinione negativa. Ecco perché Assoenologi chiede l’intervento del ministero che ‘anche se di difficile concretizzazione per la vendemmia che sta per cominciare, sarebbe un segnale per tutto il settore ed eviterebbe spiacevoli disagi a breve e negli anni a venire’.


Con una lettera inviata al neo ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, le organizzazioni che rappresentano la filiera vitivinicola italiana chiedono un incontro urgente per risolvere le attuali urgenze che da mesi bloccano di fatto il mondo del vino italiano. In particolare Confagricoltura, Cia, Alleanza cooperative, Unione italiana vini, Federvini, Federdoc e Assoenologi chiedono al ministro di terminare l’emanazione dei decreti attuativi del testo unico del vino, in ritardo da mesi, così da potere dare forza alle innovazioni e alle semplificazioni introdotte da questa nuova legge in materia di controlli e certificazione delle Dop/Igp, di anticontraffazione e di schedario viticolo. Un’altra pressante richiesta rivolta al ministro è quella di sbloccare le nomine del comitato nazionale vini Doc così da renderlo pienamente operativo superando anche in questo caso il blocco che da mesi impedisce ogni modifica o nuovi riconoscimenti delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche.


Una pagina web dove il consumatore australiano potrà segnalare, anche in forma anonima, ogni sospetto in merito di etichettatura o di contenuto di una bottiglia. Questo è Wine Watch, un progetto di Wine Australia per rafforzare e difendere l’immagine dei propri vini non solo internamente ma anche a livello internazionale. Sulla pagina web è anche possibile allegare immagini o documentazioni sul nome del produttore o dell’esportatore o la natura della presunta non conformità. Vi sono già parecchi strumenti legislativi in vigore per proteggere i vini australiani, come il Label Integrity Program per l’etichettatura, assieme alle Blending Rules e all’Australia New Zealand Food Standards Code ed ora si aggiunge questo tassello che permetterà a Wine Australia di agire con maggiore determinazione contro le frodi e le violazioni.


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