Francia, l'export 2019 regge ma l'incertezza cresce

Il clima politico internazionale e le tensioni commerciali hanno avuto un grave impatto, suggerendo che il 2020 sarà un anno difficile

Le esportazioni francesi di vini hanno raggiunto i 12,5 miliardi di euro nel 2019 (+0,7%) per un valore che sfiora i 9,3 miliardi di euro (+4,4%). Se si aggiungono gli alcolici il totale sale a 14 miliardi di euro (+5,9%). Una quota significativa di questo aumento è dovuta alle spedizioni anticipate da parte degli operatori del settore, in un contesto internazionale caratterizzato da forti tensioni commerciali e incertezze. Il clima politico internazionale e le tensioni commerciali hanno avuto un grave impatto, suggerendo che il 2020 sarà un anno difficile.

Negli Stati uniti le esportazioni di vini e alcolici francesi sono aumentate del 16% in valore raggiungendo 3,7 miliardi di euro e +5,5% in volume. Dopo un promettente primo semestre, le vendite sono aumentate principalmente a seguito della strategia di anticipazione degli operatori relativa alle guerre commerciali tra Europa e Usa. L'entrata in vigore, il 18 ottobre 2019, dei dazi addizionali del 25% ha poi portato a una riduzione del 17,5% delle esportazioni francesi di vino in bottiglia solo nell'ultimo trimestre del 2019, con una perdita di fatturato di 40 milioni di euro.

Infine le incertezze legate ai negoziati sulla Brexit hanno portato allo stesso modo alle spedizioni anticipate da parte delle aziende, con le esportazioni di vini e alcolici francesi in aumento nel Regno unito del 4,4% pari a 1,4 miliardi di euro. Le vendite sui mercati dell'Unione europea sono state invece pari a 4,7 miliardi di euro (+3,8%). Sullo sfondo del calo delle importazioni di vino in Cina, le aliquote a tariffa zero applicabili ai prodotti australiani e cileni creano un forte vantaggio competitivo rispetto ai vini francesi, le cui vendite sono diminuite del 16% in volume e dell'8% in valore. Gli alcolici, e in particolare il Cognac, continuano a registrare un andamento positivo (+3%).